Ue, commissario Oettinger: “Italia ingovernabile come Romania e Bulgaria”

Pubblicato il 29 Maggio 2013 - 22:14 OLTRE 6 MESI FA
Guenther Oettinger (LaPresse)

Guenther Oettinger (LaPresse)

BERLINO – L’Italia è ”ingovernabile” come Romania e Bulgaria. Stavolta lo ‘schiaffo’ arriva da Bruxelles, ma è pur sempre un tedesco, Guenther Oettinger, a mollarlo, mettendo a rischio la delicata linea di intesa fra Roma e Berlino. Sulle esternazioni del commissario europeo per l’Energia si è sollevato un polverone che ricorda i mesi di tensione, ormai alle spalle, della campagna elettorale.

Il governo di Angela Merkel ha preso però  immediatamente le distanze, e in modo netto, dal componente della Commissione che rappresenta la Germania nell’Ue: ”Non sentirete mai da noi esternazioni del genere sull’Italia”, ha commentato il portavoce Steffen Seibert.

E a Oettinger sono arrivate repliche indignate da Roma. ”Parole superficiali e isolate, in Italia non c’è nessun problema di governabilità”, per il ministro per gli Affari Esteri Enzo Moavero. Mentre il Pdl è insorto. Il vicepresidente al Senato Paolo Romani ha definito ”vicina allo zero la capacità politica del commissario”, dandogli dell’incompetente anche nel suo campo, l’energia. Ed è stato infine Renato Brunetta a rinfocolare la polemica con Berlino: ”E’ il segno dei tempi. La Germania si sente egemone”.

Oettinger, che ha parlato a Bruxelles della difficile situazione in cui versa l’eurozona, è stato citato dalla Bild che gli ha attribuito dichiarazioni non smentite dal suo ufficio stampa: ci si è limitati a constatare che fossero riportate ”fuori contesto”. ”A me preoccupano Paesi che complessivamente sono quasi ingovernabili come Bulgaria, Romania e Italia”, aveva detto il commissario, esprimendo critiche forti a chi in Europa ritiene che ”andrà tutto bene”.

L’Ue è invece ”un caso da risanare”. Un’ espressione forte, che ha particolarmente colpito la suscettibilità dei tedeschi, accusati peraltro di essere rimasti ‘al palo’ con le loro riforme. Con Roma però – destinataria dei giudizi più severi – l’imbarazzo, a Berlino, è stato evidente. Sollecitato nella consueta conferenza stampa di governo sul paragone con Bucarest e Sofia azzardato da Oettinger, Seibert ha sostenuto di ”non essere a conoscenza delle parole pronunciate sull’Italia”. Un tentativo di allontanare questa ennesima insidia dal Bundesregierung, il più possibile. Poi ha chiarito che il governo tedesco non condivide le valutazioni sulla ingovernabilità italiana, rimandando invece al recente incontro della cancelliera col premier Letta e all’esito di una bilaterale svoltasi nel segno di una buona volontà di collaborazione e in un clima di intesa.

”Sappiamo che alcuni Paesi sono in una situazione molto difficile”, ha detto replicando alle critiche complessive rivolte da Oettinger all’Eurozona, e il governo federale ”collabora” con i partner ”per superare la crisi”. Gli Stati più colpiti hanno intrapreso ”misure importanti di riforma”, ha ribadito, che hanno portato a ”progressi evidenti”.

L’Europa, vista da Berlino, è insomma – diversamente da quel che pensa Oettinger – ”sulla buona strada”. E nella sua Germania le parole del responsabile comunitario all’Energia non sono piaciute a molti. ”Un commissario europeo dovrebbe astenersi da dichiarazioni del genere”, ha commentato il presidente della Commissione Esteri del Bundestag Ruprecht Polenz (Cdu). ”E’ ingiusto disconoscere la capacita’ di governo dei paesi partner”, e ricorrere al concetto di ‘caso da risanare’ per l’Europa fa sembrare che l’intero progetto sia rovinato.