Festa per i 150 anni dell’Unità d’Italia, Calderoli: “Io abolirei anche il Primo maggio”

Pubblicato il 19 Febbraio 2011 - 10:47 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – ”I patti erano chiari. Quando fu approvata la legge dei 150 anni, avevamo avvertito: diamo il via libera ma a condizione che la festa non abbia effetti civili” ovvero ”non si doveva stare a casa dal lavoro”. Sono le parole del ministro leghista per la Semplificazione, Roberto Calderoli, in un’intervista a La Stampa dove, dicendo un”’eresia”, afferma che ”pure la festa dei lavoratori andrebbe celebrata lavorando”.

”Siamo stati un anno e mezzo senza che alle nostre aziende arrivasse un ordinativo – afferma Calderoli – e adesso che finalmente gli ordini arrivano, ecco qua, festa aggiuntiva, di giovedi’, nel bel mezzo della settimana”, con il rischio che ”qualcuno profittera’ per fare un ponte di 4 giorni”. Il ministro sottolinea che si trattera’ di una perdita economica per le imprese e di produttivita’ e ci sarebbe anche un problema di copertura finanziaria, per rimediare alla quale non bastera’ l’abolizione della festa del 4 novembre. ”Credo che alla fine abbia prevalso non tanto la volonta’ di Berlusconi – dice Calderoli – quanto la realpolitik”. In ogni caso, la festa dei 150 anni dell’Unita’ d’Italia ”portera’ alla Lega una montagna di voti” afferma Calderoli, perche’ si dimostra che ”dopo un secolo e mezzo l’Italia e’ divisa nemmeno in due ma in tre tronconi”.