Sottosegretario inabile e l’indennità 10 volte superiore a quella per i disabili

Pubblicato il 5 Ottobre 2012 - 09:29 OLTRE 6 MESI FA
Alberto Sarra

REGGIO CALABRIA –  E’ giusto che un sottosegretario regionale riceva dalla Regione Calabria un vitalizio di invalidità di 7.490,33 euro al mese, dieci volte più alto rispetto ai “comuni” portatori di handicap? Ed è giusto che accumuli un’altra indennità come sottosegretario regionale nonostante risulti disabile al 100%? Se lo chiede Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera, raccontando il caso di Alberto Sarra, reggino, avvocato di 46 anni, da sempre amico privato e politico del governatore Giuseppe Scopelliti, già consigliere e assessore provinciale di Reggio.

Alberto Sarra fu colpito nei primi giorni del 2010, quando stava scadendo il suo mandato di consigliere regionale, da uno choc emorragico. Salvato grazie a un delicato intervento chirurgico, si perse le elezioni di marzo. Tre mesi dopo, tornato in forma, Scopelliti lo nominava sottosegretario regionale alla presidenza, una carica “inventata” dalla precedente giunta sinistrorsa di Agazio Loiero, mantenuta dal centrodestra e destinata ad essere abolita al prossimo giro.

Il 13 giugno scorso, una commissione di cui faceva parte il suo cardiologo di fiducia Enzo Amodeo, dichiarava che “considerata la patologia – aneurismi dei grossi vasi arteriosi del collo e del tronco complicati da dissezioni della aorta torico-addominale – si ritiene l’avvocato Alberto Sarra permanentemente inabile a proficuo lavoro”. E già la settimana dopo l’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale riconosceva al sottosegretario “l’inabilità totale e permanente dal lavoro”.

Poche settimane d’attesa e il Bollettino Ufficiale, pubblicava la Determinazione 439 che concedeva a Sarra un assegno mensile di 7.490,33 euro “al lordo delle ritenute di legge, a titolo di vitalizio, con decorrenza dal 7 gennaio 2010”.  Insomma gli riconosceva gli arretrati per un totale di 30 mesi pari (stando a quei numeri) a circa 225 mila euro. Cioè quanto un “normale” disabile totale e permanente prende in 24 anni e mezzo.