Alessandra Mussolini: “M5S ha copiato anche dal programma di mio nonno”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 22 Giugno 2017 - 06:55 OLTRE 6 MESI FA
Alessandra Mussolini: "M5S ha copiato anche dal programma di mio nonno"

Alessandra Mussolini: “M5S ha copiato anche dal programma di mio nonno”

ROMA – “I 5 stelle hanno copiato anche dal programma di mio nonno”. Alessandra Mussolini, ai microfoni di ECG per Radio Cusano Campus, spiega anche la sua intolleranza per Di Maio e Di Battista. “Non sopporto né Di Maio né quella bellina, caruccetto, fighettino di Di Battista. Mi ricordano Alberto Sordi nel film ‘La Signorina Margherita’. Il padre di Di Battista era fascista? Non c’è niente di peggio di un padre con sani principi ma con un figlio degenerato. Il Movimento Cinque Stelle ha copiato da tutti. Mi hanno dato qualche giorno fa una cosa di mio nonno, facistissima, un programma che fece lui. Hanno scopiazzato anche quello. Hanno copiato da tutti, da Che Guevara, da Mussolini, da tutti. Sono nullità cosmiche”.

Su Virginia Raggi: “La Raggi è malata. Se si dà 7 e mezzo è una parafrontale, non conosce i limiti, ha una malattia psichiatrica. Alla Raggi darei un ‘visto’, è talmente tragica che non puoi neanche darle una valutazione. Il suo è veramente un fiasco”.

Sul centrodestra: “Io vado molto in giro sul territorio, alla gente non interessa la leadership ma ci chiede di iniziare a lavorare e a metterci insieme sui programmi e le cose concrete. Le amministrative sono andate abbastanza bene, ora dobbiamo smetterla con i litigi inutili e stupidi, metterci insieme e fare le cose per bene. Iniziando dai problemi reali, dalle cose concrete, basiche. Basta parlare di leader, tanto non è che uno si inventa leader, il leader esiste di suo, perché la gente lo riconosce. Il leader è naturale, non lo devi nominare, avviene per selezione naturale”.

Sugli esami di maturità: “Io ricordo che portai filosofia, tutti mi dissero che era una scelta improbabile a causa del mio cognome. Invece andai bene, gasata dal risultato mi iscrissi a filosofia all’Università a Roma ma c’erano gli studenti che facevano le autolezioni, le autoconvocazioni, mi hanno detto che non mi avrebbero fatto fare gli esami, mi hanno detto che con il mio cognome non sarei potuta andare da nessuna parte. Mi tolsi, mi iscrissi a medicina e poi mi sono laureata. Se mi hanno discriminato per il mio cognome? Sì, ma chi se ne frega. Le discriminazioni sono pure il sale della vita, rafforzano, o soccombi o ti rafforzi. Dobbiamo fortificarci con qualche mazzata”.