Alfano: “Annullate le nozze gay”. Scontro nel governo, e rivolta dei sindaci

di Redazione Blitz
Pubblicato il 7 Ottobre 2014 - 15:47 OLTRE 6 MESI FA
Alfano: "Annullate nozze gay". Sindaci in rivolta a Napoli, Roma, Bologna, Udine

Alfano: “Annullate nozze gay”. Sindaci in rivolta a Napoli, Roma, Bologna, Udine

ROMA – “Annullare le nozze gay”, perché quelle contratte all’estero non sono valide in Italia e quindi sindaci e prefetti non possono trascriverle. Questo ha detto il ministro Alfano sulla questione delle coppie omosessuali sposate all’estero che, ultimo caso a Bologna, in alcuni casi vedono la loro unione riconosciuta nel nostro Paese dove il matrimonio omosessuale non è previsto.

Ma la dichiarazione e quella circolare pronta per essere spedita comune per comune ha attirato le critiche dei sindaci, da Napoli a Roma, a Bologna a Udine prima,  e ha finito con l’accendere  lo scontro nel governo poi. 

Le parole più pesanti sono quelle di Ivan Scalfarotto, che dello stesso governo di Alfano fa parte, e che è sottosegretario:

“Nel leggere le agenzie questa mattina mi sono chiesto da quando il ministro Alfano abbia cominciato a dettare l’agenda delle pari opportunità. Sono rimasto francamente sorpreso dal fatto che un valore fondamentale come quello della collegialità dei membri di governo sia stato calpestato da questa improvvida uscita”.

Improvvida uscita, la chiama Scalfarotto, che subito dopo ricorda ad Alfano che le questioni di pari opportunità non sono di competenza dell’Interno:

“Forse Alfano ha dimenticato che il titolare della delega alle pari opportunità è il presidente del Consiglio Matteo Renzi che ha ripetutamente sostenuto, anche nella solennità delle aule parlamentari, che le unioni civili sul modello tedesco e le stepchild adoption sono parte integrante del programma del nostro Governo”.

Prima dello scontro nel governo a scaldarsi erano stati i sindaci. Un coro di “non obbedisco” che parte da Bologna e arriva fino a Napoli, passando per Udine, Empoli e Grosseto.

Il primo è stato Virginio Merola di Bologna:

“Se vogliono annullare gli atti delle trascrizioni dei matrimoni contratti all’estero lo facciano. Io non ritiro la mia firma. Lo facciano dunque ma non nel nome di Bologna, che come sindaco rappresento. Io non obbedisco. Si assumano la responsabilità di negare ancora una volta i diritti riconosciuti dal diritto europeo”.

Il Comune di Napoli “ricorrerà nelle sedi giudiziarie competenti” contro l’annunciata circolare del ministro Alfano. Lo annuncia una nota della Giunta: “La circolare per annullare le trascrizioni è contraria al principio costituzionale di uguaglianza dei diritti”.

Luigi Nieri, vicesindaco di Roma: “Dico subito che mi schiero dalla parte dei sindaci che resisteranno a questa indicazione medievale e che mi batterò, con ancora maggior decisione, per introdurre al più presto questa misura di civiltà anche a Roma”.

Duro anche il sindaco di Udine, Furio Honsell: “Una questione come questa non va risolta con circolari burocratiche, ma deve essere portata in parlamento o davanti alla Corte costituzionale”.