Alfano: “Nessuna trattativa. Avevamo già deciso che si sarebbe giocato”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 7 Maggio 2014 - 13:44 OLTRE 6 MESI FA
Angelino Alfano (foto Lapresse)

Angelino Alfano (foto Lapresse)

ROMA – Nessuna trattativa, era tutto già deciso. Napoli-Fiorentina si sarebbe giocata comunque. Angelino Alfano lo ha spiegato alla Camera dei Deputati ricostruendo la dinamica degli scontri di sabato.

“La sequenza dei fatti all’Olimpico con l’atteggiamento di De Tommaso tracotante con la vergognosa scritta sulla maglietta ha fatto nascere il dubbio che la partita si sia svolta dopo l’assenso di De Tommaso. In realtà nessuna trattativa c’è stata, la partita si sarebbe svolta comunque anche per scongiurare rischi da deflusso” ha detto Alfano durante l’informativa alla Camera.

“Alla definizione delle misure più idonee – continua Alfano – per restituire gli stadi ai cittadini mi auguro che diano tutto il positivo apporto anche le società sportive recidendo gli intrecci con gli ambienti più violenti del tifo”.

E ancora: ” Il culmine dell’inciviltà nella folle notte di sabato sera in occasione della finale di coppa Italia, si è raggiunto quando l’inno di Mameli, il canto degli italiani, è stato colpito da una salva di fischi”.

I provvedimenti per arginare la violenza negli stadi non saranno prese “sull’emotività del momento” ha detto ancora Alfano nel corso dell’informativa alla Camera ribadendo che l’obiettivo è quello di “affinare gli strumenti di contrasto” attraverso l’ampliamento dei reati per i quali è possibile applicare il Daspo e inasprendo le sanzioni.

Sono in corso “ulteriori rilievi per l’uso dell’arma da fuoco a seguito del risultato non dirimente della prova stub” ha continuato il ministro dell’Interno. 

 Un lungo e unanime applauso si e’ levato nell’Aula della Camera quando il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha ricordato la morte di Filippo Raciti, il sottufficiale della polizia rimasto ucciso in disordini allo stadio di Catania alcuni anni fa. Un altro applauso, durante l’informativa di Alfano sui disordini di sabato all’Olimpico si è registrato quando il ministro ha ringraziato le forze dell’ordine per il loro lavoro.

“De Santis risulta da qualche tempo lontano dalla tifoseria attiva – prosegue Alfano – e non è inibito da provvedimenti restrittivi” ma nei suoi confronti “sono comunque emersi evidenti elementi di responsabilità per il ferimento dei tre supporter napoletani”.

Il video al momento a disposizione degli investigatori e della magistratura in cui si vedono gli istanti precedenti il ferimento di Ciro Esposito “non riprende la persona che ha sparato” e “tuttavia riproduce distintamente il rumore di 4 colpi esplosi in rapida successione”.

A sostegno della tesi che “è infondato” sostenere che il dispositivo di sicurezza predisposto per la finale di coppa Italia “abbia fatto registrare lacune”, il ministro dell’Interno Angelino Alfano nel suo intervento alla Camera ha sottolineato che “sono state impiegate complessivamente 1.486 unità delle forze dell’ordine, a cui va aggiunto il consistente numero di steward, 920, utilizzati” nel prefiltraggio e nel controllo biglietti.  L’impegno delle forze di polizia in occasione della finale di coppa Italia “è stato rilevantissimo” e “va elogiato senza riserve”.

Sotto la curva dei tifosi napoletani all’Olimpico “il giocatore del Napoli è stato accompagnato da dirigenti del suo club e da funzionari di polizia, la cui presenza era motivata da esclusive ragioni di tutela dell’incolumità del calciatore”. Lo ha detto il ministro dell’ Interno Angelino Alfano nel ricostruire le fasi in cui Marek Hamsik è andato a parlare sotto la curva “al solo scopo di rassicurare sulle condizioni di salute dei tre tifosi e di riferire che gli stessi fatti non erano riconducibili a scontri tra opposte tifoserie”.