Articolo 18: Fornero all'Alenia tra applausi e contestazioni

Pubblicato il 23 Aprile 2012 - 22:02 OLTRE 6 MESI FA

TORINO – Il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, accetta il dialogo sulla riforma con i lavoratori dell’Alenia, che alla fine l’applaudono per il coraggio e la capacità di ascoltare, ma sulla questioni esodati e sull’articolo 18 le posizioni restano distanti. Rimane fuori dalla fabbrica la Fim che organizza la protesta ai cancelli, dove un operaio si presenta con il cappio al collo e gli operai dell’Agile, ex Eutelia, con il volto coperto da maschere bianche.

E’ stata tre ore il ministro nello stabilimento di Caselle dove si producono aerei militari, blindato dalle forze dell’ordine. Una lunga assemblea alla quale partecipa un migliaio di lavoratori, tra operai, tecnici e impiegati, una parte dei quali arrivati dall’altra fabbrica di Torino con i pullman messi a disposizione dall’azienda. ”Un’assemblea vera – raccontano gli operai lasciando la fabbrica – non ci ha convinto, ma è stata corretta”.

Al tavolo della presidenza accanto al ministro siedono il segretario nazionale della Fiom Giorgio Airaudo e il numero uno della Uilm piemontese, Maurizio Peverati. Un delegato consegna a Fornero le firme raccolte per chiedere la sua partecipazione all’assemblea e ricorda i temi piu’ complicati del confronto. Poi il ministro prende la parola: ”E’ vitale – premette – che questo governo non resti chiuso nei palazzi romani e spieghi i suoi provvedimenti. Noi non abbiamo avuto degli elettori. Considero questo un periodo transitorio del mio percorso professionale, non aspettatevi da me un comizio”.

Poi illustra i provvedimenti e dice: ”Lavorerò con il Parlamento – spiega – perchè la riforma venga approvata in tempi brevi”. Qualche contestazioni e qualche fischio partono dalla platea quando parla di articolo 18 e sulla questione esodati, che in Alenia riguarda mille dipendenti per i quali è stata raggiunta l’intesa a dicembre scorso e oggi hanno un incerto futuro. Arrivano poi le domande dei lavoratori – una decina gli interventi – e le risposte del ministro che, alla fine, riceve l’applauso.

”Il ministro Fornero non ha convinto i lavoratori, lo ha ammesso anche lei. Noi pensiamo che di debba andare allo sciopero generale, bloccando il paese. C’e’ uno squilibrio enorme tra le cose proposte e imposte ai lavoratori e una equita’ che non è mai iniziata”, commenta Airaudo, che nega ”problemi tra la Fiom e la Cgil”. E, dopo il dissenso sull’invito del ministro in fabbrica manifestato nei giorni scorsi, la leader della Cgil, Susanna Camusso, preferisce non commentare. Critiche all’iniziativa vengono invece ribadite da Fismic e Ugl, mentre i Cobas, presenti al presidio ai cancelli, chiariscono che la loro opposizione è alla riforma e non all’assemblea.

Prima di lasciare la fabbrica il ministro vede anche l’amministratore delegato dell’Alenia Aermacchi e ha un breve incontro i lavoratori della ex Eutelia, che da marzo non hanno più nessun sostegno al reddito.