Articolo 18 e lavoro. Nell’agenda Monti flessibilità e piano per i giovani

Pubblicato il 28 Gennaio 2013 - 20:25| Aggiornato il 9 Maggio 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Mario Monti non intende ritoccare (ancora) l’articolo 18. La sua “agenda sulla riforma del lavoro” non punta a una revisione della nuova disciplina dei licenziamenti individuali, ma a sperimentare soluzioni più flessibili, partendo da quanto è consentito dall’articolo 8, quello sulle deroghe contrattuali, che ha effetti anche sul recesso dal rapporto di lavoro.

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L’obiettivo della valorizzazione, come rapporto di lavoro prevalente, del contratto a tempo indeterminato rimodulato in un quadro di maggiore flessibilità, mobilità e occupabilità del mercato del lavoro, è diversa dalla proposta del contratto unico a tutela crescente” si precisa nella bozza in cui si opera una decisa correzione della proposta Ichino. I ‘montiani’ ritengono ”opportune forme nuove di lavoro autonomo o parasubordinato, a condizione che non nascondano modalità elusive del lavoro subordinato”.

Nella bozza di riforma Monti, inoltre, è contenuto anche un piano per i giovani. Un piano straordinario per dare l’opportunità di lavoro ad ogni giovane che esce da un ciclo scolastico. Lo prevede la bozza di riforma del mercato del lavoro della lista Monti secondo la quale, a chi non ha opportunita’ di lavoro, deve essere offerta un’opportunita’ ”dal servizio pubblico, in collaborazione stretta con organizzazioni private imprenditoriali e no, entro il termine massimo di 4 mesi”.