Ballottaggio Ostia, affluenza in calo: alle 19 hanno votato il 26% dei cittadini

di Luca Laviola (Ansa)
Pubblicato il 19 Novembre 2017 - 21:24 OLTRE 6 MESI FA
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Ballottaggio Ostia, affluenza in calo: alle 19 hanno votato il 26% dei cittadini

ROMA – Nonostante gli appelli al voto e la campagna ‘Adotta un astenuto’ della candidata M5S Giuliana Di Pillo, i votanti sono calati ancora nel Municipio di Ostia, a Roma, per il ballottaggio con Monica Picca di Fdi-An e del centrodestra.

Chi favorirà l’astensionismo – già oltre i due terzi al primo turno – è presto per dirlo, ma in vista della chiusura dei seggi alle 23 è certo che le vicende traumatiche delle ultime settimane non hanno spinto i cittadini ad andare nelle 183 sezioni elettorali sorvegliate da 400 agenti in più. Alle 19 la partecipazione è stata del 26,38%, in calo di oltre due punti rispetto alla stessa ora del primo turno; stesso scarto grosso modo alle 12, con una diminuzione di 4.255 votanti.

Di Pillo il 5 novembre era avanti del 4% con il 30,2%, scrive l’Ansa. La testata di Roberto Spada al giornalista Rai Daniele Piervincenzi, le manifestazioni antimafia e per la libertà di stampa, ma anche le accuse reciproche tra M5S e destra di avere l’appoggio del clan del litorale non hanno invogliato al voto. E così il destino del primo Municipio (ex Circoscrizione) di Roma, sciolto per infiltrazioni mafiose sull’onda dell’inchiesta ‘Mondo di Mezzo’ – con il minisindaco Pd Andrea Tassone arrestato e condannato a 5 anni – e commissariato per due anni sarà deciso da meno del 30 per cento dei 185.661 aventi diritto, su una popolazione di oltre 240 mila persone, come una città media. Una elezione che da locale si è fatta caso nazionale anche come primo test per la sindaca della capitale, Virginia Raggi, che un anno e mezzo fa ebbe più del 76 per cento a Ostia.

Incognita del ballottaggio è a chi andranno il 9 per cento di CasaPound e il 14 del Pd. Il territorio del litorale romano eleggerà una donna, una tra la cinquantacinquenne educatrice Di Pillo e la quarantaseienne insegnante Picca. Il neo presidente fronteggerà problemi come il lungomuro che oscura il mare per chilometri, i trasporti carenti nei 30 chilometri dal centro di Roma, l’abusivismo edilizio e la carenza di servizi nel vasto entroterra. E poi la presenza mafiosa, non solo degli Spada, ma anche dei Fasciani, dei Triassi e di altri clan. Un clima esemplificato dalla titolare di una friggitoria di Ostia, che prima , davanti alle telecamere Rai, definisce Roberto Spada “una brava persona, anche se ha sbagliato” e poi, appena un suo amico si allontana, bolla la famiglia del clan come “usurai”.