Banche Popolari, la riforma è legge. Tetto antiscalata del 5%

di Redazione Blitz
Pubblicato il 24 Marzo 2015 - 21:50 OLTRE 6 MESI FA
Banche Popolari, la riforma è legge. Tetto antiscalata del 5%

Banche Popolari, la riforma è legge. Tetto antiscalata del 5%

ROMA-  Banche popolari, la riforma è legge.  Gli istituti  più grandi dovranno trasformarsi in Spa. Con il via libera definitivo del Senato, dove il governo ha incassato la fiducia con 155 sì e 92 no, diventa quindi legge la riforma della governance targata Renzi-Padoan, che impone agli istituti che superano la soglia degli 8 miliardi di attivi (a questo punto 11, con la fusione operativa da aprile tra Volksbank dell’Alto Adige e Popolare di Marostica) di diventare società per azioni.

Ora bisognerà attendere le regole operative che Bankitalia deve mettere a punto (a breve) per far scattare le trasformazioni, ma molti istituti hanno annunciato l’intenzione di convocare le assemblee straordinarie già prima dell’estate, nonostante le norme concedano 18 mesi (ormai 16) per completare l’operazione. Non è servito, insomma, il forte pressing parlamentare per allungare i tempi o per limitare l’impatto della riforma. La soglia infatti per far scattare l’obbligo di Spa non è cambiata, anche se il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta non ha escluso che “in futuro si possa riflettere anche su altri criteri, come quello delle quotate”.

La discussione, insomma, “resta aperta”, ma per ora l’unica concessione è stata quella del tetto (transitorio) antiscalata al 5%. In questo modo si avrà un lasso di tempo per poter decidere fusioni (anche) in funzione difensiva. E il presidente Consob Giuseppe Vegas suggerisce alle popolari di aggregarsi. Riscritta, nel passaggio in Parlamento, anche la norma per facilitare il cambio di conto corrente, mentre diversi sono stati i ritocchi al capitolo ‘Investment compact’. Ecco in sintesi le misure del decreto e le modifiche:

– SPA CON TETTO ANTI-SCALATA, MA A TEMPO: è l’unica correzione introdotta alla riforma delle popolari, con cui si elimina il voto capitario (una testa un voto). Gli istituti nella stessa assemblea che varerà la trasformazione in Spa, potranno introdurre un limite all’esercizio del diritto di voto in assemblea almeno del 5%. Il tetto introdotto con questa maggioranza potrà essere esercitato fino a 24 mesi.

– PORTABILITA’ CONTO CORRENTE, O MULTE SALATE: I conti andranno trasferiti senza costi per i clienti entro 12 giorni lavorativi, pena multe salate, da 5mila a 64mila euro per i dirigenti, ma anche i dipendenti, delle banche inadempienti. Le norme sono valide anche per spostare conti titoli. Previsti indennizzi per i ritardi, che saranno quantificati dal Mef.

– CREDITO DIRETTO ALL’EXPORT, DECIDE CDP: Sarà la Cdp a decidere se erogare credito all’export direttamente, o attraverso Sace, o un’altra delle società controllate. Cambia anche la disciplina dell’export banca, consentendo l’utilizzo dei fondi provenienti dalla gestione separata di Cdp

– ANCHE SOCIETA’ E COOP TRA PMI INNOVATIVE: rivista la platea delle Pmi che avranno le stesse agevolazioni delle start up innovative (anche le società di capitali, se non quotate, e le cooperative). Tra i criteri per rientrare nella nuova definizione anche gli investimenti in innovazione. Anche gli intermediari finanziari potranno sottoscrivere quote di start up e Pmi innovative.

– IN SPA SALVA-IMPRESE ANCHE ENTI PREVIDENZA: gli enti previdenziali potranno partecipare ma “in quota minoritaria” alla nuova società per la patrimonializzazione e la ristrutturazione delle imprese. Il campo di azione è allargato a tutte le imprese in crisi, e va orientato anche a tutela dell’occupazione. Sale a 550 milioni la garanzia dello Stato per le imprese in amministrazione straordinaria. Sempre con un occhio all’Ilva di Taranto si prevede anche la precedenza nell’accesso al Fondo di garanzia delle Pmi per le imprese dell’indotto (in particolare sul fronte del risanamento)

– IIT PARTECIPA A SUE START UP: l’Istituto italiano di tecnologia non dovrà più registrare e commercializzare i brevetti ma potrà costituire o partecipare a start up innovative o altre società, anche con soggetti pubblici (utilizzando non più del 10% delle risorse assegnate ogni anno)..