Beppe Grillo prende uno su 4 dal Pd, uno su 10 da Berlusconi e si mangia la Lega

Pubblicato il 26 Febbraio 2013 - 09:56| Aggiornato il 6 Agosto 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Beppe Grillo prende un quarto dei voti da sinistra, uno su 10 da Berlusconi e al Nord si “mangia” anche la Lega. Secondo i dati Censis, tra gli elettori del Movimento 5 Stelle, il 25% aveva votato Pd nel 2008, il 10% aveva votato Berlusconi, il 27% si era astenuto. Anche i risultati in Veneto, Piemonte e Lombardia (tre roccaforti leghiste) fanno pensare che il M5S abbia tolto voti alla Lega: in Veneto il 35,1% delle Regionali 2010 sono diventate 10,9%. In Piemonte il 16,7% del 2010 è diventato 3,3% e 6,5%. In Lombardia dal 21,6% delle politiche 2008 al 14,1%.

Delusi dalla sinistra

Scrive Virginia Piccolillo sul Corriere della Sera, citando il Censis sui grillini interpellati in Piazza San Giovanni: Oltre un quarto, il 25,3%, dei partecipanti alla manifestazione, nelle ultime politiche del 2008, aveva votato Pd; il 14,5% Italia dei valori e il 5% Sinistra arcobaleno. Per un totale del 44,8% dei presenti che, occorre specificare, arrivavano per lo più da Roma e dintorni, dunque lontani dall’area di influenza della Lega.

Delusi da destra e astenuti

Continua Piccolillo: uno su 10, degli intervistati, ha dichiarato di aver votato alle precedenti Politiche per il Pdl di Silvio Berlusconi. Anche se la quota più alta, il 27,5%, affermava di non aver votato per alcun partito. Astenuti. A voler giudicare dal risultato dei questionari diffusi alla manifestazione, risulta che quasi la metà del popolo grillino, il 48,6%, non si sente né di destra né di sinistra né di centro. Però il 32,7% si definisce di sinistra; il 7,9% di centrosinistra; lo 0,8% di centro; ma l’8,4% di destra e l’1,6% di centrodestra.

Delusi dalla Lega

Marco Cremonesi invece, sempre sul Corriere, paragona i dati ottenuti dalla Lega alle politiche 2013 con quelli ottenuti sempre dal Carroccio alle Politiche del 2008 e alle Regionali del 2010 (quando riuscì a ottenere i governatori di Veneto e Piemonte): in Veneto dal 35,1% i nordisti sono passati a un ben poco entusiasmante 10,9%. E anche in Piemonte c’è ben poco di cui gioire: dal 16,7 del 2010 si passa nella circoscrizione 1 al 3,3%, nella 2 al 6,5%. Persino nella «madrepatria», in Lombardia, il Carroccio passa dal 21,6% del 2008 all’attuale 14,1%.

Facile pensare che gli elettori settentrionali siano rimasti affascinati dalla politica “picconatrice” di Grillo, così simile allo spirito leghista degli inizi.