Beppe Grillo, il blog “a sua insaputa”. Contro la querela Pd il cavillo degli avvocati

di Redazione Blitz
Pubblicato il 15 Marzo 2017 - 10:06 OLTRE 6 MESI FA
Beppe Grillo, il blog "a sua insaputa". Contro la querela Pd, il cavillo degli avvocati

Beppe Grillo, il blog “a sua insaputa”. Contro la querela Pd, il cavillo degli avvocati

ROMA – Beppe Grillo, il blog “a sua insaputa”. Contro la querela Pd, il cavillo degli avvocati. Gli avvocati di Beppe Grillo sostengono che con il blog che porta il suo nome non c’entra nulla, non lo dirige, non lo gestisce, non conosce i contenuti che va postando.

Dunque Beppe Grillo prende le distanze e scarica la Casaleggio & Associati, oppure risponde alle querele ricevute dal blog incidentalmente legato al suo nome aggiungendosi alla lunga teoria di responsabili “a loro insaputa”? I fatti risalgono all’inchiesta del marzo dello scorso anno che portarono alle dimissioni del ministro Federica Guidi per la vicenda dell’impianto di Tempa Rossa da cui sarebbe uscita senza macchia alcuna. Un post non firmato sul blog recitava: “La Guidi chiese l’avallo della Boschi che per blindarlo e assicurarsi che tutto andasse come doveva inserì l’emendamento incriminato nel testo del maxiemendamento su cui poi, con il consenso del Bomba, pose la questione di fiducia”.

Per quel post il Pd ha querelato il blog in vista di una maxi richiesta di risarcimento danni. La causa civile è andata avanti ma ora si scopre il cavillo degli avvocati del comico, la linea difensiva per cui Grillo nominalmente sarebbe irresponsabile per i contenuti del post. Scrivono infatti gli avvocati del comico che “non è responsabile, né gestore, né moderatore, né direttore, né provider, né titolare del dominio, del blog, né degli account Twitter, né dei tweet e non ha alcun potere di direzione né di controllo sul blog, né sugli account Twitter, né sui tweet e tanto meno su ciò che ivi viene postato”.

Il tesoriere del Pd Bonifazi ha postato sulla sua pagina Facebook la memoria difensiva degli avvocati di Grillo.  “Ora vi racconto una storia simpatica, simpatica”, scrive Francesco Bonifazi sulla sua pagina Facebook. Un noto comico, che ha costruito la propria fama sopratutto con il suo Blog, i suoi profili Facebook e Twitter, un bel giorno decide di dire a 400.000 iscritti e diversi milioni di elettori del PD: ‘Tutti collusi. Tutti complici. Con le mani sporche di petrolio e denaro’. Trattandosi di un comico ho cercato di leggere tra le pieghe del messaggio la battuta ma – ahimè – ho trovato solo offese. Quindi ho cercato di tutelare la nostra immagine, non tanto per me quanto per la comunità che rappresento, attraverso un’azione legale. Dicono che loro sono per la legalità? Bene, lo dimostrino: si lascino processare. Poi il comico ha anche una certa esperienza di tribunali…”, aggiunge. “E qui un nuovo equivoco: leggendo la memoria difensiva con cui il comico rispondeva alla denuncia, ho creduto di essere di fronte al copione del suo nuovo spettacolo ma il mio avvocato ha confermato: “è la sua memoria difensiva””.

La risposta di Grillo a Bonifazi: “Rosichi perché hai perso la causa”. “Il Blog beppegrillo.it è una comunità online di lettori, scrittori e attivisti a cui io ho dato vita e che ospita sia i miei interventi sia quelli di altre persone che gratuitamente offrono contributi per il Blog. Il pezzo oggetto della querela del Pd era un post non firmato, perciò non direttamente riconducibile al sottoscritto. I post di cui io sono direttamente responsabile sono quelli, come questo, che riportano la mia firma in calce. Nessuno scandalo, nessuna novità. Se non il rosicamento del Pd per aver per il momento perso la causa, cosa che Bonifazi ha scordato di dire. Nessuna diffamazione. Nessun insulto. Semplice informazione libera in rete. Malox?”. Lo scrive Beppe Grillo sul blog. Il comico genovese annuncia, nello stesso post, la ripresa del tour per il suo spettacolo: “Dal 25 marzo riprende lo spettacolo Grillo Vs Grillo, con l’aggiunta dei “calcoli di Grillo”. Prima tappa a Lugano e poi Torino, Cerea, Piacenza, Livorno e, ultima, il 5 maggio, a Legnano.