Beppe Grillo, colpo gobbo: “Sì a governo Pd-Pdl per legge elettorale e tagli”. Poi frena

Pubblicato il 2 Marzo 2013 - 10:22| Aggiornato il 21 Agosto 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Beppe Grillo fa il colpo gobbo: in un’intervista al periodico tedesco “Focus” afferma che l’M5s sarebbe pronto a supportare un governo Pd-Pdl che faccia per prima cosa una riforma della legge elettorale e tagli i costi della politica. Poche ore e frena: ”Per quanto mi riguarda, lo ripeto per l’ultima volta, il M5s non dara’ la fiducia a nessun governo (tanto meno a un governo Pd-Pdl), ma votera’ legge per legge in accordo con il suo programma”.

Ma se si avverasse il governo Pd-Pdl sarebbe la vittoria di Grillo: Pd e Pdl ne uscirebbero a pezzi, in quanto entrambi gli elettorati vedrebbero un ‘governissimo’ come un tradimento; Grillo invece non solo otterrebbe due risultati che sono nel suo programma (legge elettorale e tagli alla politica) ma riporterebbe di certo, alle prossime elezioni, un risultato eccezionale, quasi un plebiscito.

Se Bersani e Berlusconi proponessero l’immediata modifica della legge elettorale, la cancellazione dei rimborsi elettorali e la durata massima di due legislature per ogni parlamentare – dice Grillo nell’intervista – sosterremmo ovviamente subito un governo del genere”. Grillo ha detto però di non credere a questa ipotesi, poiché a suo avviso Pd e Pdl “non lo faranno mai, stanno solo bluffando per guadagnare tempo”. “Ai vecchi partiti do ancora sei mesi e poi è finita – attacca Grillo – a quel punto non riusciranno più a pagare né le pensioni, né gli stipendi pubblici”.

Grillo chiede che l’Italia tratti con l’Europa una rinegoziazione del suo debito pubblico: “Siamo schiacciati non dall’euro, ma dai nostri debiti, con 100 miliardi di euro all’anno di interessi siamo morti, non ci sono alternative. L’ex comico genovese ha paragonato la situazione dello Stato a quella di una società per azioni: “Se ho acquistato azioni di un’azienda e questa fa bancarotta”, ha spiegato, “allora ho avuto sfortuna. Ho rischiato e ho perduto”. A suo avviso, se le condizioni non dovessero cambiare, l’Italia dovrebbe uscire dall’euro e tornare alla lira.