Beppe Grillo, poesia anti dissidenti M5S: “Perchè nun ve ne annate…”

di Francesca Chiri
Pubblicato il 28 Agosto 2013 - 06:26 OLTRE 6 MESI FA
Beppe Grillo: poesia anti dissidenti del Movimento 5 Stelle sul blog

Beppe Grillo: anatema in versi anti dissidenti

ROMA – (ANSA) Parte al ritmo della rima baciata la nuova campagna a caccia dei dissidenti dentro i Cinque Stelle. Un attacco tra il serio e il faceto che, unito all’altolà che Beppe Grillo ha scatenato contro le ‘anime belle’ aperte al dialogo pur di evitare elezioni con il Porcellum, sta deflagrando in una nuova guerra interna.

Una battaglia che vede le truppe dei dissidenti che, dopo aver timidamente chiesto un aperto confronto, ora chiedono di consultare la base. ”Ogni cittadino eletto al Senato è un attivista. Ed insieme a tutti gli attivisti deve essere interpellato sulle grandi scelte. La vogliamo fare questa consultazione per sapere se dobbiamo andare a votare con il Porcellum?” chiede infatti in rete il senatore Francesco Campanella.

A Campanella, come pure ad altri senatori pentastellati, non è piaciuto il ‘sonetto’ antidissidenti della senatrice Paola Taverna che oggi il Blog di Grillo ha rilanciato per deridere ‘Gli Aperturisti’.

“Che meraviglia sei diventato senatore/ E’ mo’ te senti er piu’ gran signore/ Lasci interviste e fai er politico sapiente/ Pe me e’ pe’ troppi ancora sei poco piu’ de gnente” scrive la senatrice, novella Trilussa. E ancora. “Proponi accordi strani e vedi prospettive / Mentre io guardo ste merde e genero invettive”

dice il ‘sonetto’ che arriva poi a toccare il punto centrale della questione del Movimento, quella su cui da mesi anche la stampa si arrovella:

“Ma quanti sete 5, 7, 20… Perché nun ve ne andate felici e contenti?”.

Replica il senatore Campanella:

 “Sono d’accordo con Paola Taverna su molte cose. Una perplessità mi rimane forte: Nessun attivista conta ‘un po più de gnente’ “.

Un po’ la stessa lamentela che arriva da altri due senatori, Elena Fattori e Giuseppe Vacciano, quello che, ad inizio legislatura, aveva fatto ‘outing’ nel Movimento annunciando apertamente di aver votato Grasso alla Presidenza del Senato. Fanno loro l’aforisma di Evelyn Beatrice Hall (“e non di Voltaire…” fanno notare):

“Disapprovo quello che dite, ma difenderò fino alla morte il vostro diritto di dirlo”.

E scende in campo anche il senatore Francesco Molinari:

“Non sono… un’anima bella ma pensare di voler andare a nuove elezioni con il Porcellum, fosse anche una provocazione, è una pericolosa contraddizione per chi non l’ha mai accettato”.

Il suo post viene subito condiviso dal collega Fabrizio Bocchino:

“Pensare che questa legge infame, come chi l’ha creata e proposta, possa essere funzionale al nostro MoVimento, da quale sia il punto che la si voglia guardare, è frutto proprio di quella politica che combattiamo, perciò, rappresenta un errore. Siamo diventati quelli dello sfascio, del muoia Sansone con tutti i filistei?”.

Pochi giorni prima erano usciti allo scoperto anche i senatori Lorenzo Battista e Alessandra Bencini. Sulle loro bacheche Fb piovono insulti.