Berlusconi: “Elezioni sì, ma solo alla Camera”

Pubblicato il 14 Novembre 2010 - 12:56 OLTRE 6 MESI FA

Silvio Berlusconi

Elezioni sì, ma solo alla Camera dei deputati, quella in cui la maggioranza di fatto non c’è più. E’ l’ultima idea del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.

Così, mentre analisti e commentatori si affannano a delineare i possibili scenari in caso di caduta del governo, il premier spiazza tutti con una proposta decisamente poco ortodossa.

”Noi – ha detto Berlusconi intervenendo al telefono alla convention milanese del Pdl -andremo avanti al Governo con la fiducia che, sono sicuro, avremo al Senato e, credo, anche alla Camera”.

“Se così non fosse -aggiunge il premier riprendendo un’ipotesi originariamente suggerita da Ignazio La Russa – credo che dovremo andare di nuovo a votare per la Camera”.

L’idea di Berlusconi si scontra però con una serie di ostacoli. In primo luogo, almeno formalmente, il governo non è ancora caduto. Secondo punto: sciogliere le Camere, o anche una sola di queste, è decisione che spetta solo al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Terzo punto: ammesso e non concesso che il voto per i soli deputati sia alla fine un’ipotesi praticabile, cosa succederebbe in caso di sconfitta elettorale di Berlusconi?

Il Paese si troverebbe con due Camere con maggioranze opposte, condannate a un lungo periodo di stallo, e quasi inevitabilmente a nuove elezioni. Dopo aver perso mesi preziosi. Si può votare per una sola Camera, forse. Certamente non sembra l’interesse prioritario del Paese.

Le critiche, come  quelli che il premier definisce  i ”programmi tv offensivi della Rai”,  secondo Berlusconi, ”non fanno che rafforzare negli italiani di buona volontà che vogliono restare liberi il convincimento che dobbiamo andare noi avanti contro una sinistra che ancora democratica non è”.

Secondo il premier “il 60% degli italiani è ancora con Berlusconi”. Quindi il presidente del Consiglio, come di consueto, attacca la stampa: ”Non leggete i giornali – ha detto ai partecipanti – che fanno pubblicità a una politica partitocratica che ragiona o sragiona come se gli elettori non esistessero. Ma esistono, e sono per il 60% con Silvio Berlusconi”.