Berlusconi: “Niente vacanze, devo riorganizzare il Pdl”

Pubblicato il 16 Luglio 2010 - 16:03 OLTRE 6 MESI FA

“Niente vacanze. La pausa estiva intendo dedicarla al rilancio e alla riorganizzazione del Popolo della libertà”. Parola di Silvio Berlusconi che – secondo quanto riferito da fonti governative – nel corso del Consiglio dei ministri di venerdì mattina ha confermato l’intenzione di dedicare gran parte di agosto al rafforzamento del partito.

Mentre Bossi prevede il tagliare di teste dalla “spada” di Berlusconi, e mentre fa storcere il naso a molti l’idea di un coordinatore unico del partito, da parte dei fedelissimi al premier fioccano i no all’idea di un governo di larghe intese e le richieste di appianare i nodi o chiudere la partita con Fini.

Se dovesse cadere il governo in carica, è il loro pensiero che è in linea con quello del premier – convinto, nel caso, di ottenere un nuovo mandato popolare – si tornerà a votare. “Non ci sono alternative a Berlusconi al di fuori del ritorno al voto” dice ad esempio il vicepresidente dei deputati del Pdl, Osvaldo Napoli, che respinge il “fiorire di ipotesi e suggestioni sui governi che verranno”.

Il premier al Consiglio dei ministri ha poi chiesto ai suoi di evitare di litigare in televisione con i finiani. E nel partito si ritiene che la misura sia colma. Si auspica un incontro tra il premier e Fini che appiani la frattura. Lo dicono in molti, nel Pdl, ad esempio Ignazio La Russa: “Con Fini la speranza è che, come fu con Bossi, si ritrovi una grande intesa”.

Ci sarebbe la soluzione del coordinatore unico all’interno del partito, ipotesi che potrebbe venire incontro a Berlusconi per risolvere più velocemente la situazione e godersi così le vacanze, ma questa soluzione crea disaccordi. Il ministro degli Esteri Franco Frattini aveva aperto a questo tipo di soluzione, magari avanzando la propria candidatura, ma il coordinatore unico è stato subito bocciato dal ministro per le Infrastrutture Altero Matteoli il quale ha detto: “No, bisogna fare prima un congresso. I tre coordinatori hanno lavorato bene, hanno iniziato a riunire gli organi facendo un lavoro non facile quando si è trattato di mettere insieme due grandi partiti come Forza Italia e Alleanza Nazionale”.