“Il Rottamatore” e “Il Cavaliere”: cosa c’è dietro l’incontro ad Arcore tra Renzi e Berlusconi?

Pubblicato il 7 Dicembre 2010 - 10:29 OLTRE 6 MESI FA

“Il Rottamatore” e “Il Cavaliere”. Non è un film bensì l’incontro tra Matteo Renzi, il sindaco di Firenze e appunto leader dei “rottamatori” del Pd, e il premier Silvio Berlusconi. Il “meeting” è avvenuto nella giornata di lunedì ad Arcore.

Non è stato solo un incontro istituzionale ma anche uno scambio di complimenti fra i due. “Tu mi somigli”, ha detto Berlusconi a Renzi. il premier ha infatti apprezzato l’aiuto del sindaco sul caso dei rifiuti a Napoli.

Renzi però ha un disperato bisogno di fondi per chiudere un bilancio in rosso. Così l’ultimo vagone al quale si può agganciare è quel decreto “Milleproroghe” che il Consiglio dei ministri si appresta a varare alla fine della settimana. Renzi sperava in una legge speciale per la città di Dante, contava di riuscire a portare a casa qualche norma di vantaggio. Quando ha compreso che non sarebbe stato possibile, è andato a bussare direttamente al premier.

Il premier però non si limita alle questioni istituzionali, anzi è davvero intrigato da questo giovane amministratore del Pd. “Ce ne avessimo come lui”, sospira. Renzi gli ha toccato il cuore la scorsa settimana, quando Berlusconi annaspava senza trovare una soluzione al problema dei rifiuti a Napoli. I leghisti non ne volevano sapere di dare una mano ai “terroni” e Berlusconi, disperato, ha fatto chiamare Renzi al telefono.

“Salve sindaco, mi consente di darle del tu? Dammi del tu anche tu”. Un approccio subito confidenziale, che sortisce l’effetto desiderato. Al termine di una telefonata molto amichevole, il sindaco di Firenze tende al Cavaliere una mano preziosa: “Presidente, ti possiamo mandare a Napoli sei camion compattatori per raccogliere l’immondizia dalle strade”. “Grazie Matteo, affare fatto. Grazie a Firenze”.

I due sembra che si piacciano, si stimano da tempo, dopo diversi scambi di complimenti (“ma cosa ci fa un politico come te con i comunisti?” gli disse Berlusconi). Da una parte c’è un leader in cerca di giovani che non vuole lasciare la sua eredità a quei “professionisti della politica che a cinquant’anni dovrebbero solo dedicarsi ai libri di memorie”. Dall’altra c’è un sindaco molto ambizioso di 35 anni che vuole fare politica rompendo gli schemi. Poi c’è l’incontro ad Arcore dove, tanto per rendere l’idea, nemmeno i sindaci Pdl di Roma e Milano riescono più a farsi ricevere.

LA VERSIONE DI RENZI ”Le ricostruzioni dei giornali sono molto divertenti: Berlusconi non mi ha detto che gli assomiglio, nè abbiamo parlato di rottamazione, come è ovvio. Abbiamo discusso delle questioni concrete che riguardano Firenze”. Così ha scritto Renzi sul suo profilo Facebook.