Berlusconi resta in ospedale e chiede al Pdl: “Non fate il sit-in per me”

di Daniela Lauria
Pubblicato il 10 Marzo 2013 - 19:32| Aggiornato il 18 Settembre 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Dopo averli chiamati lui stesso a raccolta, Silvio Berlusconi, chiede ai suoi di non manifestare lunedì a Milano. “Ho ritenuto, pur ringraziando di cuore tutti i parlamentari per la loro dimostrazione di fiducia e di affetto, di chiedere di soprassedere a tale iniziativa per il rispetto che ho sempre portato alle istituzioni repubblicane”. Così Berlusconi, in una nota, chiede di bloccare il sit-in di protesta che si doveva tenere lunedì davanti al tribunale di Milano, dove avrà luogo una nuova udienza del processo Ruby e la difesa di Berlusconi ha già annunciato una nuova richiesta di rinvio per legittimo impedimento, mentre il collegio giudicante potrebbe disporre una nuova visita fiscale.

Quello di lunedì sarebbe stato un affronto senza precedenti dell’ex premier ai giudici di Milano, con i parlamentari che denunciano il golpe giudiziario e persino una “occupazione” simbolica della sede del Csm a Roma. Un piano di mobilitazione come non si era mai visto, mentre rinchiuso nel suo bunker ospedaliero da 200 metri quadri, pensa al dopo-processi. I giudici di Milano potrebbero infliggere al Cavaliere una condanna fatale: coi giornali di tutto il mondo che raccontano di un presidente del consiglio che induce alla prostituzione una minorenne e fa pressione sulla questura per liberarla. Senza contare la corsa contro il tempo sull’interdizione dai pubblici uffici che potrà scattare in autunno quando l’altro processo, quello sui diritti Mediaset che gli è costato la prima fallimentare visita fiscale, arriverà in Cassazione. Non da ultima, l’inchiesta napoletana sulla compravendita dei senatori per cui potrebbe arrivare il giudizio immediato.

Berlusconi, che resterà in ospedale fino a lunedì, come disposto dal suo medico personale nonché primario del reparto di anestesia all’ospedale San Raffaele di Milano, Alberto Zangrillo, si è già pensato nei panni del latitante: “Vogliono farmi finire come Craxi”, ha detto. Bettino Craxi, finì latitante ad Hammamet dopo essere stato condannato nell’inchiesta Mani Pulite. Il Cavaliere spiega che secondo il suo parere, i pm milanesi vogliano costringerlo a farlo scappare proprio come fece il leader socialista.

Le sue condizioni di salute restano complicate, per non dire misteriose, dopo che sabato, il suo ricovero non è stato sufficiente a bloccare l’udienza processuale per frode fiscale sui diritti Mediaset. Zangrillo, dal canto suo, ha spiegato che Berlusconi “è sotto stretto monitoraggio cardiologico” a causa del sopraggiungere di “un’alterazione dell’equilibrio emodinamico, che si caratterizza per la presenza di picchi ipertensivi”. Il medico aveva già dichiarato di temere che “la robusta terapia” somministrata per l’uveite potesse determinare alterazioni del ritmo cardiaco e “la cosa si è puntualmente verificata”, ha detto Zangrillo. “Non posso dire che il presidente uscirà domani. Quello che è certo – ha concluso – è che non uscirà prima di domani”.

Questo il testo integrale della nota, diffusa da Silvio Berlusconi, per ordinare la “ritirata” dei parlamentari Pdl:

“Sono grato al Segretario del Popolo della Libertà, che ieri a nome di tutti i dirigenti del Movimento ha deciso che prima della riunione dei gruppi parlamentari convocata per domani a Milano si svolgesse una manifestazione di solidarietà, di vicinanza e di affetto verso di me”, scrive Berlusconi.

”Ho visto però che i soliti giornali attribuiscono a me questa iniziativa che invece è nata spontaneamente nel dialogo tra la base e i vertici del nostro Movimento. In effetti questa mattina, mi sono state rappresentate le modalità con le quali si sarebbe svolta domani questa manifestazione a mio sostegno attraverso la partecipazione di tutti i parlamentari appena eletti alla pubblica udienza che domani mi vede interessato al Tribunale di Milano, al fine di chiedere, a nome di quel terzo degli italiani che la nostra coalizione rappresenta, il trasferimento di tutti i procedimenti che mi riguardano in altra sede diversa da Milano, giudicata in base ai comportamenti di questi ultimi diciannove anni pregiudizialmente nemica di Silvio Berlusconi, come persona e come leader politico”.

”Apprese queste modalità – afferma quindi Berlusconi – ho ritenuto, pur ringraziando di cuore tutti i parlamentari per la loro dimostrazione di fiducia e di affetto, di chiedere di soprassedere a tale iniziativa per il rispetto che ho sempre portato alle istituzioni repubblicane”.

E conclude: ”Nonostante tutto, continuo ancora a confidare che la verità sia piu’ forte di ogni pregiudizio e di ogni strumentalizzazione politica anche da parte di chi deve pronunciare una sentenza in nome del Popolo italiano in un procedimento che mi vede in base alla realta’ dei fatti come incontestabilmente innocente”.