Berlusconi e Ruby. Avvenire: “Sconvolgente”, Chiesa tra ira e prudenza

Pubblicato il 18 Gennaio 2011 - 09:57 OLTRE 6 MESI FA

Ruby "Rubacuori"

Qual è la posizione della Chiesa rispetto a un premier accusato di frequentare prostitute minorenni? Com’era abbastanza prevedibile, i vertici delle gerarchie vaticane mostrano attenzione e massima prudenza. Prudenza anche dagli editoriali dei giornali cattolici, dove però traspare qualche inquietudine in più. Indignazione invece da molti cattolici della base, sollecitati anche da qualche figura carismatica che non ha mai nascosto la propria avversione verso il premier “libertino”, come Don Gallo.

Dalle colonne del quotidiano “Avvenire” viene invocata la massima «sobrietà» per chi agisce nella sfera pubblica.

In un editoriale pubblicato in prima pagina, il direttore Marco Tarquinio sostiene che «anche solo l’idea che un uomo che siede al vertice delle istituzioni dello Stato sia implicato in storie di prostituzione e, peggio ancora, di prostituzione minorile ferisce e sconvolge». E ricorda che «in questi anni questo giornale ha ripetutamente ricordato a tutti – premier in primo luogo – che per servire degnamente nella sfera pubblica bisogna sapersi dare, e tener cara, una misura di sobrietà e di rispetto per se stessi, per ogni altro e per il ruolo che si ricopre».

Poi Tarquinio ricorda le parole pronunciate a settembre dal cardinale Bagnasco: «In qualunque campo, quando si ricoprono incarichi di visibilità, il contegno è indivisibile dal ruolo». Poi ancora«A noi italiani, a tutti noi, comunque la pensiamo e comunque votiamo, è dovuto almeno questo: un’uscita rapida da questo irrespirabile polverone. E ognuno deve fare per intero la propria parte perché questo avvenga con tutta l’indispensabile pulizia agli occhi dell’Italia e del mondo».

Il mondo cattolico ricomincia quindi a mostrare fastidio verso certi comportamenti di Berlusconi. Anche Don Andrea Gallo, fondatore della comunità di San Benedetto al Porto, interviene sul caso Ruby e si indigna, ma se la prende con la Chiesa. «Com’è possibile – si chiede don Gallo, intervistato dal Fatto Quotidiano – che dal Cardinal Ruini a Bagnasco, da Fisichella fino al Santo Padre nessuno si indigni per il comportamento di Silvio Berlusconi? Sono ripugnato. A 82 anni e mezzo mi sento autorizzato a dire che è insopportabile che non ci sia una presa di posizione contro queste sconcezze. Anzi – ha rincarato il religioso – le gerarchie ecclesiastiche continuano a sostenere Berlusconi».

«Alla Chiesa non importa più nulla dei poveri e dei deboli. Vive di privilegi, vuole difenderli e ne vuole conquistare di nuovi. Basti pensare all’8 per mille o ai contributi alle scuole cattoliche, che poi di cattolico non hanno proprio nulla. C’è anche l’esenzione fiscale sugli immobili della Chiesa, che non pagano l’Ici, o le politiche bioetiche». Don Gallo parla anche del presidente del Consiglio: «È un amorale, un uomo che agisce fuori dalla Costituzione, dalla giustizia, dalla legalità. E dalla civiltà. Dice che lavora tanto e che si toglie qualche sfizio, ma nella sua vita vedo solo sfacelo e tristezza».