Bersani: “Agghiacciante il ritorno di Berlusconi. Non ci arrendiamo al Porcellum”

Pubblicato il 14 Luglio 2012 - 14:13 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 14 LUG – ‘‘Nei prossimi mesi dovremo risvegliare in Italia una ragionevole fiducia. Mettendoci all’attacco. Quale risparmiatore dovrebbe aver fiducia nell’Italia davanti a liste di fantasia, partiti per procura, leadership invisibili e senza controllo o agghiaccianti ritorni?”. Così Pier Luigi Bersani critica all’assemblea del Pd il ritorno di Berlusconi.

bersaniIl segretario rilancia anche sulla legge elettorale: “Davanti alle preclusioni della destra non ci arrendiamo davanti all’idea di tenerci il porcellum che, lo abbiamo ripetuto mille volte, è una causa principe del discredito della politica”.  

“Siamo pronti a ragionare su soluzioni di compromesso ma non a rinunciare a due principi – prosegue il segretario del Pd – i cittadini la sera delle elezioni devono sapere chi è in grado di organizzare e garantire credibilmente la governabilità e quindi chiediamo un credibile premio di governabilità” che deve essere attribuito “a chi arriva primo sia nella forma di una lista singola sia nella forma di liste collegate”. Ed il cittadino, sottolinea ancora Bersani, “deve poter decidere sul suo parlamentare”.

“L’Italia – aggiunge – ha il diritto di costruire un bipolarismo saldamente costituzionale, temperato, flessibile, che metta a confronto progetti alternativi per il Paese. Con le prossime elezioni, o ci sarà una scelta fra progetti alternativi, o l’alternativa si rischia di farla fra populismi e resto del mondo”.

Il leader democratico ricorda che “la strada per la riforma elettorale  è intralciata dalla beffa costituzionale di Pdl e Lega che buttano la palla in tribuna per propaganda col rischio di bloccare ogni riforma. Siamo pronti a approvare almeno la norma sulla riduzione del numero dei parlamentari”.

Bersani precisa: “Per noi  la proposta migliore è il doppio turno di collegio. Davanti alle preclusioni della destra dichiariamo di non volerci arrendere al Porcellum che e’ la causa principe del discredito della politica”.

Prima delle elezioni, il Pd darà vita alle primarie che Bersani assicura si svolgeranno “entro la fine dell’anno” e che saranno aperte anche a persone esterne al Pd:  “Dalla direzione è venuto un criterio di apertura, che suggerisce di privilegiare l’allargamento della partecipazione piuttosto che l’allestimento di barriere”

. Un criterio di cui “sono personalmente molto convinto” che corrisponde “all’idea di investire, anche rischiando qualcosa, sul rapporto fra politica e società che oggi è largamente in crisi. In nome di questa logica, mentre ho ritenuto giusto dichiarare da subito la candidatura del segretrario del Pd, anche in ossequio alle regole statutarie, ho chiesto e chiedo che questa sia in via di principio una candidatura esclusiva. Avremo modo, nel tempo giusto, di investire l’assemblea dei temi regolamentari e statutari e di prendere assieme le decisioni conseguenti”.

Sulla questione primarie interviene infine anche il sindaco di Firenze Matteo Renzi. “I giovani del Pd non faranno come Alfano. E’ stato desolante  vedere tanti giovani del Pdl che si sono immediatamente rimessi in ordine appena Berlusconi ha detto ‘scendo in campo io’. Noi faremo l’opposto”.

Il sindaco attacca bersani sul rinvio a settembre delle primarie: “Rinviando il discorso sulle primarie tutto a settembre, Bersani pensa di metterci in saccoccia. Si sbaglia di brutto peché noi in questo mese ci organizziamo, ci organizziamo sul territorio e a settembre siamo pronti”.