Casaleggio non vuole profughi vicino casa sua e scrive a Chiamparino

di Redazione Blitz
Pubblicato il 8 Luglio 2015 - 10:38 OLTRE 6 MESI FA
Casaleggio non vuole profughi vicino casa sua e scrive a Chiamparino

Casaleggio non vuole profughi vicino casa sua e scrive a Chiamparino

ROMA – Gianroberto Casaleggio non vuole profughi vicino casa sua. Il fondatore del Movimento 5 Stelle, racconta Repubblica, ha fatto scrivere al suo avvocato una lettera indirizzata al presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, al sindaco del paese piemontese dove possiede una villa, alla prefettura e alla Asl locale. A Settimo Vittone, paese tra Ivrea e la Valle D’Aosta, gira infatti voce che le autorità abbiano identificato un albergo in disuso in località Caney come luogo ideale dove ospitare un gruppo di profughi del Nord Africa. Casaleggio formalmente si mostra preoccupato che la struttura individuata non sia adatta ad accogliere i migranti. Diego Longhin e Sara Strippoli riassumono la vicenda su Repubblica:

Il guru pentastellato non avrebbe «nulla da obiettare a che la Comunità locale di Settimo Vittone si faccia carico nei limiti delle proprie capacità e possibilità di tale emergenza sociale », ma Casaleggio, che nel paese in provincia di Torino possiede una villetta circondata da tre ettari di terreno, sottolinea attraverso il suo legale che si tratta «di un immobile dismesso e fatiscente, privo dei minimi requisiti igienico sanitari e che di alberghiero ha solo la denominazione e la destinazione d’uso».

Insomma, quello stabile non va bene. Una presa di posizione, inviata anche al sindaco di Settimo, alla Asl e alla prefettura di Torino, che il legale inquadra in un «senso di umanità». Forse c’è anche la voglia di evitare di avere a poche centinaia di metri dal cortile di casa un gruppetto di profughi. Casaleggio, però, può stare tranquillo. La voce che gira nel paese in provincia di Torino è solo una voce. Nulla di vero. Nessuno ha intenzione di usare il vecchio albergo di Settimo Vittone. A rispondere all’avvocato del guru del Movimento 5 Stelle è l’assessora regionale Cerutti. «I soggetti istituzionali da noi interpellati non sono a conoscenza di questa possibilità paventata e che deve aver turbato il suo assistito».