Casini: “Con Berlusconi saremmo messi come la Grecia”

Pubblicato il 8 Agosto 2012 - 09:47 OLTRE 6 MESI FA
Pier Ferdinando Casini (LaPresse)

ROMA – Pier Ferdinando Casini rincara la dose e il giorno successivo all’intervista di Mario Monti sullo “spread a 1.200” non fa sconti a Silvio Berlusconi. “Non so – dice il leader Udc a Uno Mattina – se lo spread sarebbe a 1.200 o a 1.300, so solo che Monti ha evitato una situazione catastrofica. Monti ha detto la verità, se avessimo avuto Berlusconi l’Italia sarebbe nelle condizioni della Grecia”

Secondo Casini “non serve una correzione di rotta di Monti perché nel merito il premier pone al centro della sua azione il rispetto per i partiti che lo sostengono. Il rispetto è indubbio ma la gente non dimentichi da dove veniamo”.

Il leader Udc pone poi il problema della possibile alleanza col centrosinistra: ”Un’area moderata seria deve porsi il problema di governare senza fratture con una parte del paese rappresentativa, anche quella progressista. Se poi il Pdl si vuole emarginare perché ha scelto la strada del populismo, lo faccia, sono loro che hanno fatto una scelta che guarda al passato quando d’incanto Berlusconi si e’ ricandidato”. Quindi Casini sottolinea: ”Non possiamo rimanere imprigionati tra berlusconiani e antiberlusconiani”.

Secondo il leader Udc, insomma,  “destra, sinistra e centro sono categorie datate e in epoca di normalità un centro, come io lo penso, e un’area come quella del Ppe sono alternativi alla sinistra socialista e cioè  al Pd. Ma in un momento di emergenza come questo stiamo al governo con forze politiche che si sono presentate al voto le une contro le altre: e’ l’emergenza che porta la politica ad uscire dagli schemi tradizionali”.

L’Udc, è la posizione di Casini,  punta ad essere “il baricentro di una nuova base politica in cui l’esperienza Monti non si può archiviare” perché l’Italia è  “una barca in un mare in tempesta in cui tutti dobbiamo remare”. Per questo, ha aggiunto “non credo che questa fase di sacrificio si possa affrontare senza un’area che abbia un forte insediamento sociale e una forte rappresentanza in Italia”.

Matrimonio gay. Casini, quindi, illustra nuovamente la sua posizione in materia di omosessuali, diritti civili e matrimonio.  ”Chi convive, siano persone dello stesso sesso o di sesso diverso, ha diritto ad avere tutele civili, è un fatto di garanzia del diritto. Ma il matrimonio tra gay e’ un’idea che mi trova agli antipodi”. Il leader Udc quindi spiega: ”Conosco tanti gay che non pensano al matrimonio e che ritengono questa impostazione una forzatura ideologica. Ci sono tanti gay che non vanno al Gay Pride”