Cdm, riforma scuola rimandata a settembre. Sul tavolo giustizia e sblocca-Italia

di redazione Blitz
Pubblicato il 28 Agosto 2014 - 22:26| Aggiornato il 29 Agosto 2014 OLTRE 6 MESI FA
Cdm, riforma scuola rimandata a settembre. Sul tavolo giustizia e sblocca-Italia

Cdm, riforma scuola rimandata a settembre. Sul tavolo giustizia e sblocca-Italia

ROMA – Scuola rimandata a settembre. La riforma della scuola resta infatti fuori dal portone di Palazzo Chigi, dove oggi si riunisce il Consiglio dei Ministri. Si parlerà di riforma della giustizia e del decreto Sblocca Italia, ma non di scuola. Il quotidiano la Repubblica attribuisce a “fonti di Palazzo Chigi” una scusa da asilo:

“Si tratta solo di un rinvio “per evitare di mettere troppa carne al fuoco”,

ma, assicurano sempre le suddette “fonti”, “la riforma non salta”.

La verità probabilmente è un po’ diversa e sul rinvio hanno influito tre concause:

1. La rissa tra Matteo Renzi, che è anche segretario del Pd, e il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, che è invece leader dei sopravvissuti di Scelta civica, non solo e non tanto su chi debba prendersi il merito della riforma, quanto per la divergenza di opinioni rispetto al ruolo della scuola privata;

2. L’altolà del Ministero dell’Economia sulla copertura delle 100 mila assunzioni di supplenti precari;

3. Anche per i precari, la divergenza di opinioni fra Renzi e Giannini sui criteri delle 100 mila assunzioni;

Bisognerà attendere, quindi, per avere un quadro certo delle Linee guida che dovrebbero contenere revisione delle supplenze; valorizzazione del merito e abbandono del precariato; sponsor privati e aperture alle scuole paritarie; organico funzionale a livello di istituto e/o di area territoriale.

Un’agenda ricca, il cui piatto forte saranno indubbiamente le assunzioni. Le famose centomila di cui sopra. Si tratta di precari che entrerebbero in ruolo, con un costo che, secondo fonti sindacali, si aggira, sui 400-500 milioni. Ancora non è chiaro se diluiti in tre anni (nel qual caso, fanno notare fonti sindacali, servirebbero più o meno a coprire il fisiologico ricambio con i pensionati) o in un’unica soluzione (e allora sì – osservano – si potrebbe parlare di rivoluzione). Resta un mistero il problema della copertura economica.

I sindacati, intanto, fanno quadrato intorno agli insegnanti “Quota 96” – per i quali nessuna indiscrezione ha annunciato una imminente soluzione – che domani scenderanno in piazza per rinnovare la loro protesta.

Sul tavolo dei ministri arriveranno intanto lo Sblocca-Italia e la riforma della giustizia. Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha assicurato che le coperture ci sono: “Ci saranno “più investimenti, più crescita e quindi più lavoro”, quindi “le famiglie ne beneficeranno”, ha spiegato in un’intervista al Tg2.

Mentre sulla Giustizia Pd e Ncd sembrano ancora lontani. Per tutta la giornata, il premier è passato da un vertice-fiume – con Pier Carlo Padoan e Maurizio Lupi, per definire le risorse sulle misure dello Sblocca-Italia – a continue telefonate con il ministro della Giustizia Andrea Orlando per articolare la serie di provvedimenti con cui la riforma sbarcherà in Parlamento. Certo, le divisioni nella maggioranza, tra Pd e Ncd, restano sulla parte penale e solo domani si deciderà se portare in consiglio dei ministri l’intero pacchetto o approvare solo la riforma della giustizia civile con il taglio, via decreto legge, degli arretrati.

Repubblica riferisce che il coordinatore nazionale Gaetano Quagliariello ha ribadito la posizione del Ncd sulla riforma dei processi.

“C’è un problema di completezza: per noi il pacchetto sul penale deve comprendere anche responsabilità civile dei magistrati e intercettazioni. Al Cdm o arriva tutta la giustizia penale o non arriva niente”.

In giornata, riferisce ancora Repubblica,

“Il premier Matteo Renzi è stato ricevuto al Quirinale dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Napolitano è stato informato sulla fase finale della preparazione dei provvedimenti, sia sulla giustizia, sia sullo sblocco di procedure attuative di misure economiche su cui si pronuncerà il Consiglio dei ministri di domani.

“Lo vedrò e lo vedrete tutti, basta aspettare il cdm di domani e se ne vedranno i risultati”, aveva anticipato stamattina il Presidente Napolitano da Mestre in risposta ai giornalisti che gli chiedevano se il governo si stesse preparando bene sui tanti nodi ancora aperti. Nel pomeriggio Renzi ha incontrato anche i ministri dei Trasporti e dell’Economia, Maurizio Lupi e Pier Carlo Padoan”.

 

Ma in ogni caso il presidente del consiglio ha tutta l’intenzione di arrivare sabato, prima al vertice Pse a Parigi e poi al consiglio europeo a Bruxelles, con una “dote” corposa di provvedimenti. E probabilmente Matteo Renzi si accontenterà di far passare per Riforma con la maiuscola gli interventi sul processo civile.