Comunali, si vota un giorno in più contro l’effetto ponte

di redazione Blitz
Pubblicato il 13 Maggio 2016 - 20:55 OLTRE 6 MESI FA
Comunali, si vota un giorno in più contro l'effetto ponte

Comunali, si vota un giorno in più contro l’effetto ponte

ROMA – Comunali, si vota un giorno in più. Non solo il 5 giugno, anche lunedì 6. E al ballottaggio si voterà non solo il 19 ma anche il 20 giugno. L’annuncio lo dà il ministro dell’Interno Alfano e quindi con ogni probabilità la sua proposta verrà accolta. L’obiettivo è annullare l’effetto ponte del 2 giugno che rischia di rendere ancora più pigri gli elettori.

Una buona intenzione per favorire il voto, ma ormai la massa dell’astensione è talmente vasta, quasi al 40%, che la mossa di Alfano non favorisce né sfavorisce nessuno. Senza contare che siamo l’unico Paese in Europa a votare, tradizionalmente, in due giorni.

Il voto in due giorni potrebbe chiudere la lunga querelle politica che ha segnato la data delle Comunali, con le opposizioni a lungo in trincea contro la decisione di aprire i seggi solo nella giornata di domenica e, peraltro, al termine del lungo ponte del 2 giugno. Il decreto ad hoc potrebbe arrivare già nel Consiglio dei ministri di lunedì ma, se dal Pd aprono alla proposta del titolare del Viminale, è il candidato del centrosinistra a Milano Giuseppe Sala a bocciarla: “non è una buona idea”, è il suo secco commento.

L’estensione della data delle elezioni potrebbe avere, in qualche modo, una relazione con l’affluenza dei votanti in una tornata dove il rischio astensionismo è fortissimo. Secondo un’elaborazione del Censis, nelle ultime tre elezioni comunali nei 7 capoluoghi coinvolti si sono persi per strada oltre un milione e centomila elettori, l’equivalente della popolazione di Trieste e Torino.

“Votare anche lunedì? Sarebbe più che giusto, visto che Renzi ha scelto una domenica di ponte per far votare meno gente possibile”, sottolinea Matteo Salvini commentando la proposta di Alfano, applaudita anche da FI e dai due candidati del centrodestra a Roma Alfio Marchini e Giorgia Meloni. Mentre fonti del Nazareno fanno sapere come la proposta sia “di buon senso perché favorisce la partecipazione”. Unica voce fuori dal coro quella di Sala: “Dobbiamo lavorare per ridurre un po’ i costi e penso che chi vuole votare, posto che si voterà fino a tardi, anche se è stato via per un ponte lungo, venga a casa e voti”.