Contributi ai partiti, come funziona: dalle detrazioni fiscali al 2 per 1000

di Redazione Blitz
Pubblicato il 20 Febbraio 2014 - 17:57 OLTRE 6 MESI FA

Contributi ai partiti, come funziona: dalle detrazioni fiscali al 2 per 1000ROMA – Contributi ai partiti, come funzionano? C’è un tetto che ciascun privato può donare (100mila euro), c’è la possibilità di usare il due per mille, c’è il rischio delle sanzioni. L’agenzia Public Policy spiega con una scheda tutto quello che c’è da sapere sul decreto approvato alla Camera dei Deputati.

IL REGIME TRANSITORIO TRIENNALE

Il testo licenziato dal Senato prevede un passaggio graduale alle nuove norme sui versamenti privati. Fino al 2017 restano in vigore i finanziamenti statali stanziati come rimborso per le campagne elettorali. Risorse pubbliche che oggi ammontano a 91 milioni di euro complessivi, in cui rientreranno i compensi per le spese relative alle consultazioni di maggio per il Parlamento europeo. Ma che verranno tagliate in forma progressiva nei prossimi 3 anni: nel 2014, 2015, 2016 i fondi saranno ridotti rispettivamente del 25, del 50 e del 75 per cento.

CONTRIBUTI VOLONTARI E SGRAVI FISCALI

Le novità più rilevanti scaturite dal lavoro dei senatori riguardano fondamentali aspetti economici, che capovolgono il metodo di finanziamento conosciuto in Italia fino ad oggi. Tutti i cittadini e le persone giuridiche sono liberi di contribuire con le proprie risorse e donazioni alla vita e alle campagne dei partiti prescelti. Nessuna erogazione liberale può tuttavia superare in un anno il tetto di 100mila euro.

Per i versamenti compresi fra 30 e 30mila euro – ma non per le quote associative e di iscrizione – viene prevista una detrazione fiscale pari al 26 per cento della cifra stanziata. Si tratta di uno sgravio equivalente a quello fissato per le elargizioni alle Onlus. L’agevolazione è vincolata al pagamento delle erogazioni liberali tramite banca, ufficio postale o canali in grado di garantire la tracciabilità dell’operazione e l’esatta identificazione del suo autore, anche in vista di controlli ad opera dell’amministrazione finanziaria

Nessuna detrazione viene permessa per i finanziamenti al di sopra di tale soglia, così come per le spese effettuate per partecipare a corsi di formazione politica promossi dai partiti. Eliminate poi le agevolazione sulle spese di commissione per le erogazioni liberali e le quote associative in favore dei partiti effettuate con carte di credito o debito. I gruppi politici possono invece contare su tariffe postali agevolate per pubblicizzare e diffondere nell’opinione pubblica la possibilità di effettuare i contributi spontanei agevolati. Ma dovranno pagare l’Imu sugli immobili di loro proprietà, la gran parte dei quali sono stati acquistati proprio con i fondi statali stanziati negli anni passati.

DESTINAZIONE AI PARTITI DEL 2 X MILLE

Altro pilastro delle nuove norme è l’introduzione della facoltà per i contribuenti italiani di destinare il 2 per mille del proprio imponibile Irpef lordo a un partito liberamente scelto. Tale possibilità viene riconosciuta a partire dalla dichiarazione dei redditi del 2014.

LE REGOLE PER ACCEDERE AI CONTRIBUTI PRIVATI

Requisito essenziale per godere dei contributi economici e fiscalmente agevolati dei cittadini è la presentazione in Parlamento di uno Statuto che garantisca una vita e una dialettica democratica all’interno dei partiti, nella scelta delle loro classi dirigenti e nella selezione delle candidature alle funzioni pubbliche. E che assicuri piena trasparenza e pubblicità nei rendiconti finanziari e nei bilanci, che ogni anno devono essere resi conoscibili nei siti Internet dei partiti e del Parlamento.

A tal riguardo le forze politiche hanno l’obbligo di avvalersi di autorevoli e indipendenti società di revisione contabile. Soltanto su tali presupposti possono essere iscritte in un apposito registro ufficiale per beneficiare dei versamenti. Tale facoltà è riconosciuta a tutte le formazioni costituite alla data di entrata in vigore del decreto legge e dotate di una rappresentanza parlamentare in Italia o a Strasburgo, nonché ai soggetti cui dichiari di far riferimento un gruppo parlamentare presente in almeno una delle Camere o una componente del Gruppo misto.

Possono accedere ai benefici tributari per le erogazioni liberali e alla ripartizione del 2 per mille Irpef anche i soggetti che abbiano partecipato a una competizione elettorale nazionale, europea, regionale e nelle Province autonome di Trento e Bolzano, mediante una lista comune di candidati con altre formazioni, riportando almeno un candidato eletto. Vengono pertanto escluse dalle agevolazioni fiscali sui contributi volontari e dalla destinazione del 2 per mille Irpef le forze politiche non più presenti a Montecitorio, a Palazzo Madama e nel Parlamento europeo. Tra di esse spiccano i Radicali, promotori nel 1978 e nel 1993 del referendum per l’abrogazione del finanziamento pubblico dei partiti.

DIVIETI DI FINANZIAMENTO E SANZIONI PECUNIARIE

Le aziende pubbliche e le società partecipate da enti pubblici nazionali o locali non possono contribuire economicamente alla vita e alle attività dei partiti e dei gruppi parlamentari. Tuttavia le stesse aziende e i loro manager, nominati su precisa volontà politica e governativa, hanno la facoltà di finanziare le fondazioni, associazioni, think-tank che elaborano e promuovono progetti e iniziative politiche o che sono guidate da personalità impegnate negli organismi elettivi.

Per le persone fisiche e giuridiche che corrispondano e per i gruppi politici che ricevano erogazioni annue superiori alla soglia fissata dalla legge viene applicata una multa pari al doppio dei versamenti eccedenti. La formazione che non ottempera al pagamento della sanzione amministrativa non potrà accedere per tre anni ai benefici fiscali sui contributi percepiti.

NORME PER LA TRASPARENZA E PER LA PRIVACY

Le persone elette nelle assemblee e negli organi istituzionali a livello nazionale e territoriale, e i responsabili politici e amministrativi dei partiti, hanno l’obbligo di allegare alla pubblicità del proprio stato economico e patrimoniale tutti i versamenti superiori a 5mila euro annui erogati a loro favore.

Analoga prescrizione è prevista per i rappresentanti legali delle formazioni beneficiarie delle erogazioni, i quali sono tenuti a trasmettere alla Presidenza della Camera dei deputati l’elenco dei soggetti che hanno erogato finanziamenti o contributi di importo superiore, nell’anno, a 5mila euro con la relativa documentazione contabile. L’obbligo deve essere adempiuto entro tre mesi dalla percezione delle risorse. La lista verrà pubblicata sul sito Internet di Montecitorio e del gruppo politico interessato. Per garantire la riservatezza dei dati personali dei contribuenti che versano il 2 per mille Irpef alle forze politiche, le informazioni che li riguardano possono essere trasmesse in Rete solo previo consenso autorizzativo.

TUTELE PER I LAVORATORI DEI PARTITI POLITICI

Per garantire il reddito delle persone dipendenti delle forze politiche che perdessero il lavoro a causa dell’entrata in vigore delle nuove regole sui contributi volontari fiscalmente agevolati ai partiti, è prevista a partire dal 2014 l’applicazione della cassa integrazione e dei contratti di solidarietà. L’istituto viene adottato a prescindere dal numero dei lavoratori impegnati a servizio dei vari gruppi e movimenti. Le risorse stanziate a tal fine sono così ripartite: 15 milioni di euro per l’anno in corso, 8,5 milioni per il 2015, 11,25 milioni per il 2016. La copertura finanziaria verrà assicurata dai tagli graduali dei fondi pubblici programmati nello stesso arco temporale.