Passera è indagato dalla Procura di Biella. L’accusa: reati fiscali

Pubblicato il 2 Luglio 2012 - 19:56 OLTRE 6 MESI FA

Corrado Passera (LaPresse)

BIELLA – Il ministro dello Sviluppo Corrado Passera è indagato dalla Procura di Biella. L’accusa è di presunti reati fiscali che sarebbero stati commessi dal 4 agosto 2006 al 27 giugno 2007, quando Passera era amministratore delegato di Banca Intesa prima e consigliere delegato di Intesa Sanpaolo poi. E’ stato il quotidiano torinese La Stampa a dare per primo la notizia, sabato 30 giugno.

Al centro dell’inchiesta c’è un’operazione di arbitraggio fiscale internazionale transitata attraverso Biverbanca, istituto di Biella all’epoca nell’orbita di Banca Intesa e poi ceduto al Monte dei Paschi di Siena. Secondo la Guardia di Finanza di Milano, l’operazione era volta a trarre vantaggio dalle differenze fra la tassazione italiana e quella britannica, alimentando un credito fiscale acquisito per imposte pagate all’estero. Tutto svoltosi, secondo l’accusa, con l’ok dell’ufficio legale della banca.

La Stampa cita un documento dell’Agenzia delle Entrate, secondo il quale “la società ha altresì beneficiato (rectius abusato) dello strumento concessole dal legislatore italiano […] il credito in esame, lungi dall’essere stato utilizzato per i fini previsti dall’ordinamento, altro non rappresenta che un illegittimo extrarendimento il cui godimento ha governato l’intera operazione”.

Passera risulta indagato quindi a Biella per “dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici” e per la dichiarazione infedele, punibili rispettivamente con la reclusione da un anno e sei mesi a sei anni e da uno a tre anni. Più o meno per lo stesso tipo di operazione i pm di Milano hanno rinviato a giudizio Alessandro Profumo, ora presidente di Monte dei Paschi ma fino a qualche tempo fa grande rivale di Passera nel ruolo di amministratore delegato di Unicredit, ruolo per il quale è imputato per frode fiscale e ostacolo alle indagini.

Per quanto riguarda l’aspetto fiscale del fascicolo-Biverbanca e non solo, Intesa Sanpaolo ha ammesso le proprie responsabilità con una transazione che è costata all’istituto di credito 270 milioni di euro. Alla  banca erano contestati mancati pagamenti di imposte, sanzioni e interessi per 1,150 miliardi di euro.

Il ministro Passera ha lasciato trapelare inizialmente solo un “sono sereno”, poi raggiunto dalle telecamere del Tg3 ha dichiarato: “Ho letto sulla stampa dell’indagine, non ho elementi ma credo sia una responsabilità in quanto ero firmatario del bilancio di Intesa, ma sicuramente tutto si chiarirà”. Mentre soltanto due partiti, l’Italia dei Valori di Antonio Di Pietro e La Destra di Francesco Storace, hanno chiesto chiarimenti sulla vicenda da parte di Passera, arrivando a invocarne le dimissioni.