Così parlò il Tg1: “Un’inchiestina, un giudice di sinistra… D’Alema si difende ma il Pd teme il boomerang”. E il resto? Il resto nel servizio non c’è.

Pubblicato il 18 Giugno 2009 - 18:10 OLTRE 6 MESI FA

I fatti, soprattutto e prima i fatti, poi le opinioni. Il “fatto” è come il Tg1 di mercoledì sera alle 20 ha raccontato a milioni di spettatori la vicenda di Bari, l’inchiesta, le registrazioni, le interviste, insomma tutto quello che era stampato sui quotidiani fin dal mattino. Ecco la cronaca, fedele, del servizio.

“Da inchiesta di Bari, sospetti. Berlusconi: spazzatura”
Servizio di Gennaro Sangiuliano

«Ancora una volta si riempiono i giornali di spazzatura e di falsità. Io non mi farò certo condizionare da queste aggressioni e continuerò a lavorare come sempre per il bene del paese…» Così il premier Silvio Berlusconi risponde attraverso una nota di palazzo Chigi alle indiscrezione apparse questa mattina sul Corriere della Sera.

Il quotidiano di via Solferino racconta una delle tante inchieste giudiziarie che ha per oggetto la gestione degli appalti nel settore della sanità. Cose di ordinaria vita italiana. Questa volta lo scenario è Bari. Solo che la vicenda pugliese s’intreccia con la scossa annunciata da Massimo D’Alema domenica scorsa e con quelli che il Corriere della Sera definisce “i misteri e le intercettazioni dell’inchiesta” nelle quali si parla di feste che sarebbero state organizzate a Villa Certosa e nella residenza romana del premier.

Tutto da verificare potrebbe trattarsi di millanterie od altro. L’indagine è promossa dal PM Giuseppe Scelsi esponente di Magistratura Democratica. Ma ad esplodere è soprattutto la polemica politica su come Massimo D’Alema sia venuto in possesso di queste informazioni e se ad esse si riferiva la famosa “scossa” a cui il centrosinistra doveva tenersi pronto. D’Alema si difende e ora parla solo di un’affermazione riferita al contesto politico. D’Alema: Se qualcuno ha il coraggio di dire che io manovro le inchieste giudiziarie lo denuncio. I timori di un nuovo boomerang emergono nelle affermazioni di Pierluigi Bersani che chiarisce: Non sta a noi fare autorità morale, si affrontino i problemi reali del paese.

Il centrodestra giunge ad adombrare ancora una volta l’uso strumentale delle inchieste giudiziarie. Verdini: È il solito sistema: prima si tira il sasso poi si toglie la mano. D’Alema insinua a mezza bocca e poi dice che parlava di questioni politiche. Gasparri: È inutile che venga alimentata ulteriormente una campagna di denigrazione nei confronti di Berlusconi. I successi ottenuti anche a Washington, l’efficacia dell’azione del governo, non bloccherà il centrodestra. Parlino di politica e abbandonino la campagna a base di gossip».

Questi i fatti, questo il testo del servizio. L’opinione di chi l’ha redatto e mandato in onda, l’opinione del direttore Minzolini è che questa sia la cronaca esaustiva e comprensibile di ciò che è accaduto. E cioè «un’inchiesta come tante, una cosa di ordinaria vita italiana» che il Corriere della Sera collega ad una precedente intervista di D’Alema che «si difende» ma Bersani fa capire che è «un boomerang». Comunque Berlusconi «continua a lavorare per il bene del paese». Fine del servizio.

Ciò che dal servizio manca lo sapete tutti, se non avete visto il Tg1. Mancano le intercettazioni con i colloqui dell’imprenditore barese che racconta e organizza “ospitate” femminili a Palazzo Grazioli, mancano le dichiarazioni della D’Addario su quelle serate, su come ci è andata, sui soldi ricevuti, sul favore edilizio chiesto e non ottenuto, manca la circostanza che la D’Addario è candidata alle comunali di Bari in una lista del centro destra, manca la foto della D’Addario al fianco del premier in una manifestazione elettorale, manca la memoria per ricordare che, prima di D’Alema era stato Fitto del Pdl e poi lo stesso Berlusconi a gridare al complotto. E mancano un’altra manciata di “particolari” del genere da tutta la stampa rilevati. In più c’è però che il giudice è “democratico”, quindi sospetto.

Dopo questi fatti, si può avere un’opinione diversa da quella di Minzolini e cioè che il Tg1 nasconda, confonda, copra e rivolti la frittata?