Cosimo Mele, Pd dimentica scandalo escort-cocaina e lo ricandida a Carovigno

di Redazione Blitz
Pubblicato il 4 Aprile 2015 - 09:53 OLTRE 6 MESI FA
Cosimo Mele, Pd dimentica scandalo escort-cocaina e lo ricandida a Carovigno

Cosimo Mele

ROMA – Il Pd dimentica lo scandalo escort-cocaina e sostiene Cosimo Mele nella corsa a sindaco. Cosimo Mele, per chi non lo ricordasse, è l’ex deputato Udc di Carovigno (Brindisi) che nel 2007 fu costretto a dimettersi in seguito allo scandalo a luci rosse in un hotel del centro di Roma. Otto anni dopo il centrosinistra lo ricandida a sindaco del suo Comune. E lui si schermisce: “Io non avevo neanche tanta voglia, ma me lo chiede la città”

Andrea Tundo sul Fatto Quotidiano ricostruisce l’ascesa e la caduta di Mele.

“Era scomparso dai radar della politica nazionale nel 2007, rinnegato da tutti. Ora è il Partito Democratico a offrirgli la ribalta candidandolo a sindaco di Carovigno, suo paese natale in provincia di Brindisi. Uno sbocco naturale, l’incoronazione ricevuta dal centrosinistra. Perché nell’ultimo anno e mezzo Mele ha amministrato il comune alle porte del Salento anche con l’appoggio post-elettorale del centrosinistra. Il Pd non pestò i piedi al ballottaggio del maggio 2013 lasciando ai propri elettori la libertà di decidere se votarlo o meno, poi nove mesi dopo è entrato in giunta con l’attuale segretario cittadino, Marzia Bagnulo, che ha guidato l’assessorato al turismo.

Nel frattempo Mele aveva invitato a sostenere Matteo Renzi nella sua scalata ai vertici del Pd, e in primavera l’ex parlamentare è stato candidato a Carovigno.

“Strette di mano e via, verso il secondo trionfo in due anni, per ribadire che il sindaco uscente – si è dimesso il 2 febbraio – è ancora più forte del Pdl battuto nel 2013 e di quel Nuovo Centrodestra che negli scorsi mesi ha sfilato consiglieri e assessori alle sette liste civiche che lo avevano sostenuto.

E da quelle riparte ancora, l’ex onorevole dell’Udc che nel 2007 fu travolto dallo scandalo a luci rosse consumatosi in un albergo della capitale. Nella notte tra il 27 e il 28 luglio si trovava in una suite dell’hotel Flora in via Veneto, a Roma. Con lui c’erano due escort, una delle quali, Francesca Zenobi, accusò un malore e disse di aver assunto cocaina che, a suo dire, gli era stata data proprio da Mele. Accuse che lui ha sempre respinto e per le quali sta ancora affrontando un processo per cessione di stupefacenti.

La Zenobi è poi finita a sua volta in aula perché, secondo le accuse, chiese soldi al politico – che si è costituito parte civile – per ritrattare la sua versione. Nel frattempo Mele era stato costretto a dimettersi dall’Udc e non venne ricandidato alle politiche del 2008. Ma dopo due anni riapparve sulla scena politica, sfiorando subito il colpaccio. Un posto in lista gli venne garantito dall’Alleanza di Centro durante le elezioni provinciali nel 2009: raccolse 1290 preferenze. Tante, ma non sufficienti per l’elezione”.