Csm, magistrati “in prestito” e taglio del tirocinio: è la ricetta contro le carenze d’organico nelle procure

Pubblicato il 13 Maggio 2010 - 18:22 OLTRE 6 MESI FA

Non solo trasferimenti coatti di magistrati per affrontare il problema delle sedi disagiate, e cioé delle procure e dei tribunali con gravi carenze di organico, ma anche applicazioni extradistrettuali, vale a dire “prestiti” temporanei di sei mesi (e anche “forzosi”,se necessario) di toghe da altri uffici giudiziari; oltre al taglio forse di un paio di mesi del tirocinio dei circa 260 vincitori dell’ultimo concorso in magistratura, perché possano entrare in servizio prima del previsto.

E’ la strategia individuata a maggioranza dal plenum del Csm. Nessuna marcia indietro dunque sui trasferimenti d’ufficio, che pure l’Anm è tornata ieri a contestare in un’audizione a Palazzo dei marescialli. Ma questa misura, giudicata dai consiglieri non sufficiente – visto che in base alla legge si potrà attingere solo da quei non molti uffici giudiziari i cui vuoti di organico sono inferiori al 20%, per lo più i tribunali metropolitani – dovrà essere accompagnata dagli altri due interventi. Alle applicazioni extradistrettuali si farà ricorso innanzitutto per i sette uffici giudiziari ormai di fatto alla paralisi, visto che al di là del dirigente, non c’é più nemmeno un magistrato. Si tratta delle procure di Enna, Nicosia, Crotone, Mistretta, Sciacca e Ivrea e dell’ufficio di sorveglianza di Trapani, che hanno infatti raggiunto la scopertura del 100%. Mentre il taglio del tirocinio degli ultimi vincitori di concorso- che diversamente entrerebbero in servizio solo a giugno- servirà a coprire quei posti nelle sedi disagiate che saranno rimasti vuoti una volta ultimati i trasferimenti d’ufficio. Oltre che a far fronte alle tante vacanze nel resto degli uffici giudiziari, che complessivamente si aggirano al 12%.

Sarà ora la Nona Commissione a definirne l’entità del taglio. Ma proprio sulla questione si è registrato il dissenso dei membri laici del Pdl, timorosi che sia un modo per aggirare la legge che punta tutto sui trasferimenti d’ufficio. “Il Csm deve con responsabilità agire su questi fronti, gli unici a nostra disposizione per arrivare nell’immediato e nel medio periodo a una soluzione parziale a un quadro che si presenta drammatico – osserva il consigliere Fabio Roia, togato di Unicost -. Possono apparire scelte impopolari, ma deve prevalere il senso istituzionale”.