D’Alema lancia 8×1000 moschee. Salvini conia “Dalemakbar”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 25 Marzo 2016 - 08:58 OLTRE 6 MESI FA
D'Alema lancia 8x1000 moschee. Salvini conia "Dalemakbar"

D’Alema lancia 8×1000 moschee. Salvini conia “Dalemakbar”

ROMA – Dalla “repressione” quartiere per quartiere, alla creazione di un “Islam europeo”. Le ricette che la politica italiana offre a due giorni dagli attacchi terroristici a Bruxelles, coprono tutto lo spettro delle possibilità. Il premier Matteo Renzi ha provato a far leva su un comune senso di responsabilità per costruire l’unità dei partiti nella difficile lotta all’Isis. E ha raccolto l’inedita disponibilità dei Cinque Stelle a una risposta di “unità nazionale”.

D’Alema, 8xmille anche per i musulmani. Ma con il passare delle ore le voci del dibattito interno si fanno sempre più dissonanti. E le ricette divergenti. “Questo mondo musulmano che vive in Europa in parte notevole non si è integrato. Lo abbiamo visto a Molenbeek, nella reazione della gente contro polizia e giornalisti: intorno al terrorismo c’è un’area di non ostilità”, osserva Massimo D’Alema.

E invita a intervenire alla radice del problema, favorendo la creazione di un “Islam europeo” che crei vera integrazione. Come? Ad esempio con l’apertura alla “costruzione di moschee come si costruiscono le chiese, cioè con il denaro pubblico: in Italia – afferma l’ex premier – c’è l’8 per mille per la Chiesa cattolica, ma c’è un milione e mezzo di musulmani che non sono riconosciuti, con i quali noi non abbiamo un’intesa”.

Salvini: “#dalemakbar”. La destra legge però le parole di D’Alema e trasale: “Ma è matto??”, scrive su Twitter Matteo Salvini. Sottolinea la meraviglia con ben due punti interrogativi e conia, a mo’ di sberleffo, l’hashtag “#dalemakbar”. “Sta scattando un’assurda giustificazione verso l’Islam fanatista. Ma neanche per idea, non siamo noi a doverli integrare, altrimenti il mondo va alla rovescia: chi viene qui da noi deve adeguarsi alle nostre regole”, protesta Roberto Calderoli.

Da Bruxelles, impegnato nel vertice di ministri degli Interni Ue, Angelino Alfano propone “un piano nazionale anti-radicalizzazione” e la promozione di un “Islam italiano”. Ma la proposta dalemiana dell’8×1000 alle moschee cade nel vuoto nella maggioranza e nel Pd: in un momento di così grande tensione un’idea così poco popolare, osserva un dirigente Dem, rischia di essere controproducente.

La Lega intanto continua a incalzare il governo e proporre la risposta più dura: il deputato Paolo Grimoldi chiede di togliere i cellulari ai richiedenti asilo, in chiave antiterrorismo. Ma anche Forza Italia, che finora ha mantenuto i toni bassi, inizia a smarcarsi. Maurizio Gasparri chiede di ripulire i quartieri italiani dagli estremisti, con un’opera di “repressione” come quella che fu messa in atto durante il fascismo dal prefetto Mori contro la mafia. E Silvio Berlusconi accusa Renzi di “non toccare palla” sul fronte internazionale della lotta all’Isis.