Daniela Santanchè, emarginata dai moderati. Lei: “Fal-si-tà!”

di redazione Blitz
Pubblicato il 9 Ottobre 2013 - 09:53 OLTRE 6 MESI FA
Daniela Santanchè, emarginata dai moderati. Lei: "Fal-si-tà!"

Daniela Santanchè, emarginata dai moderati. Lei: “Fal-si-tà!”

ROMA – Daniela Santanchè, dopo aver offerto la propria testa su un piatto d’argento al segretario Angelino Alfano, alla fine è rientrata nei ranghi e ha allineato il suo voto alla disciplina di partito. Ma l’operazione le è costata l’isolamento da parte dei moderati Pdl e la “scomunica” dal tempio di Palazzo Grazioli. Lei però non vuole ammetterlo ed è in piena fase di negazione: non è vero, dice, che Alfano e i moderati del Pdl stanno cercando di emarginarla, è una bugia che la Pascale le avrebbe fatto intendere di non essere più tanto gradita a Palazzo Grazioli, come un tempo. Ma le sue visite in via del Plebiscito si sono effettivamente fatte più rade.

Fabrizio Roncone sul Corriere della Sera racconta l’ascesa e la ridiscesa della pitonessa del Pdl, marchio di fabbrica forgiato appositamente per lei da Giuliano Ferrara, per identificarla come la pasionaria numero uno, molto più che un falco, vera e propria vestale del dio Berlusconi. Fu lei a spiegare ai maliziosi il vero significato di quel soprannome:

“Non per deludere i miei detrattori, però “pitonessa” non è la moglie del pitone, ma Pizia, detta appunto anche “la pitonessa”, la sacerdotessa che, nel mondo greco, pronunciava gli oracoli in nome di Apollo”.

E Apollo è ovviamente Berlusconi. In uno spassoso ritratto Roncone la descrive come esempio di fedeltà estrema, ma non ottusa e mai banale.

Gli altri: Bondi – per indole – mite, conciliante, curiale. Verdini: più ruvido e operativo, l’uomo dei numeri, con l’incarico di serrare i ranghi. Capezzone: sempre impegnato a dichiararsi d’accordo (e a non farsi mordere da Dudù, il barboncino di palazzo). Ghedini: l’avvocato che conosce le carte giudiziarie – affari e sesso, corruzione e bunga bunga, potere e passione – il legale necessario a interpretare i confini tra politica e legge; quindi gelido e di poche, taglienti parole. Lei, la Santanchè, era un’altra cosa.

Lei che era a tutti i pranzi e tutte le riunioni: presente alla destra del capo ad ogni pubblica occasione, ora è stata messa all’angolo. Di fronte alla sua negazione, Roncone però insiste:

la Carfagna e la De Girolamo si sono messe a litigare e la Pascale le ha accompagnate alla porta. Stesso trattamento riservato a Verdini. E anche lei, onorevole, dicono che… 
Fal-si-tà! Capito? Fal-si-tà! Guardi che la famiglia Berlusconi è una famiglia per bene, educatissima...”.

Quindi i suoi rapporti con il Cavaliere continuano ad essere ottimi? “Certo! Ma che dubbi ha? No, dico: capisco che lei deve fare il suo lavoro, e la ringrazio per avermi cercata, però, davvero, rincorrere simili bugie…”.