Dario Nardella al posto di Fassina? Violinista, da Torre del Greco a Firenze

Pubblicato il 5 Gennaio 2014 - 10:23 OLTRE 6 MESI FA
Dario Nardella al posto di Fassina? Violinista, da Torre del Greco a Firenze

Dario Nardlla: sostituirà Stefano Fassina come vice ministro dell’Economia

Dario Nardella potrebbe diventare vice ministro all’Economia, al posto del dimissionario Stefano Fassina, battendo sul filo della logica e degli errori commessi i tre nomi che sono stati subito fatti come alternativa: Filippo Taddei, Davide Faraone e Marianna Madia, l’odiatrice dei pensionati.

Il suo maggior punto di forza la benedizione del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, per avere fatto da raccordo tra Renzi e il Quirinale, agendo da mediatore anche nei momenti più difficili.

Il suo percorso professionale sembra quello dell’incompetenza, quindi perfetto in Italia: napoletano di Torre del Greco, 38 anni, diplomato in violino, docente a Firenze di “legislazione dei beni culturali”.

I tre candidati che Dario Nardella dovrebbe bruciare, Filippo Taddei, Davide Faraone e Marianna Madia, sono stati chiamati da Matteo Renzi  nella nuova segreteria del Pd, rispettivamente per l’economia, per il welfare e per il lavoro. Per una ragione o per l’altra non andrebbero bene in un ministero chiave come quello dell’Economia, dominato da Fabrizio Saccomanni, ex direttore della Banca d’Italia, amatissimo da Mario Draghi capo della Bce, stimato dai grandi banchieri del mondo e credibile nelle sedi europee e a Berlino.

Il ministero dell’Economia è oggi il più importante  di tutto il Governo, più del ministero degli Esteri certamente. Non puoi metterci una ragazzina che confonde i ministri, come la Madia.

Il nome di Dario Nardella, in alternativa ai tre favoriti della prima ora, Filippo Taddei, Davide Faraone e Marianna Madia, è fatto dal sito di Libero, con questo ragionamento:

1. “Logico pensare che a sostituire il democratico Fassina sarà un altro democratico. Ma renziano”.

2. La scelta di Letta dovebbe cadre su uno dei tre responsabili “economici” scelti da Mateo Renzi per la segreteria del Pd: Filippo Taddei per l’economia, Davide Faraone per il welfare e Marianna Madia per il lavoro.

Però:

“1. Il primo, Filippo Taddei, è già stato bollato come “alter ego” di Fassina almeno su un punto: la sua difesa ostinata dell’Imu. A essere precisi, infatti, il professore alla John Hopkins University di Bologna non è renziano ma civatiano, con tante strizzatine d’occhio alla sinistra.

“2. Quasi inutile invece ricordare l’epica gaffe di Marianna Madia, che confondeva i ministri di Welfare Enrico Giovannini e Sviluppo Flavio Zanonato.

“3. Il siciliano Davide Faraone, invece, ex delfino del potentissimo dem dell’isola Vladimiro Crisafulli, è stato accusato dai grillini di avere rapporti con la mafia. Ma prima di entrare nella segreteria del Pd aveva avuto modo di massacrare Letta sulle misure per il lavoro giovanile, definite “fuori dal mondo” e “presa per i fondelli”. Metterlo al fianco di Saccomanni potrebbe risultare un po’ azzardato.

Per questo, avverte Libero, occhio alla “carta segreta”

“il quarto incomodo, outsider di lusso: è Dario Nardella, deputato e soprattutto braccio destro di Renzi già a Palazzo della Signoria e oggi nel partito e sempre molto attivo nel commentare (in maniera critica) le misure su Imu e lavoro del governo. Soprattutto, è storico raccordo tra Renzi e il Quirinale, il mediatore anche nei momenti più difficili. Potrebbe essere una carta utilissima per creare un governo più renziano, con la benedizione di Napolitano”.