Di Pietro: “Esiste la Chiesa degli Affari, degli intrighi e dell’omertà”

Pubblicato il 16 Febbraio 2012 - 11:14 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – 'Nell'inchiesta Mani Pulite la banca vaticana era un canale preferenziale, anzi il luogo di occultamento finale preferito per molto denaro frutto di corruzione. La stessa tangente Enimont, in parte, e' finita in Vaticano, come altre'. Antonio Di Pietro intervistato dal Fatto quotidiano parla delle gerarchie vaticane e dello Ior. 'Ho avuto rapporti istituzionali, anche da magistrato con le autorita' giudiziarie del vaticano – dice Di Pietro – e ho capito che ci sono due Chiese. C'e' la Chiesa di popolo, di servizio, di fede e c'e' la Chiesa degli Affari, degli intrighi e soprattutto dell'omerta''.

''Tra le centinaia di rogatorie in tutto il mondo – ricorda Di Pietro – le risposte piu' insufficienti, anzi le piu' ipocrite le abbiamo ricevute dal vaticano. Non che ci raccontassero menzogne. Semplicemente non raccontavano'. Quanto alle imposte sugli immobili non di culto Di Pietro osserva: 'La Chiesa ha detto ha detto di essere disposta a collaborare. Di nuovo lo stesso meccanismo, grandi proclami, grande rispetto per le istituzioni, ma poi? La sostanza?'. 'Stiamo preparando una mozione per invitare il governo a chiarire come intende rapportarsi con la Chiesa se in rapporto di parita' o di subalternita'. Il rispetto di due Stati sovrani e' una cosa, la sudditanza e' un'latra. E parlo da cattolico. Ma si puo' essere buon cattolico soltanto se si vive in uno Stato laico'.