Elezioni comunali Palermo: tra alleanze anomale e separazioni

Pubblicato il 2 Maggio 2012 - 13:48 OLTRE 6 MESI FA

PALERMO – Separazioni, lotte intestine negli schieramenti e alleanze anomale tra i partiti. Alchimie di un clima politico che si respira a Palermo in vista del voto per eleggere, il 6 e 7 maggio prossimi, il nuovo sindaco e 50 consiglieri comunali.

In corsa per la carica di primo cittadino, che dovra' affrontare la crisi economica e occupazionale e scongiurare il dissesto nel capoluogo siciliano, vi sono 11 candidati impegnati in una competizioni caratterizzata da levate di scudi e lance in resta sia per combattere gli avversari che per schivare le bordate che arrivano dal fuoco amico. In lizza era sceso anche l'ex generale dei carabinieri Antonio Pappalardo, ma e' stato escluso all'ultimo momento dalla commissione elettorale. La poltrona piu' importante di palazzo delle Aquile e' stata lasciata vacante dopo 10 anni dal pidiellino Diego Cammarata, dimessosi a gennaio scorso prima dalla scadenza del mandato. Per conquistare uno degli scranni a sala delle Lapidi ''concorrono'' invece in 1.319 inseriti in una serie di liste civiche.

I sondaggi che girano nelle segreterie politiche prevedono una guerra all'ultimo voto a tre tra i due candidati espressi dal centro sinistra – Fabrizio Ferrandelli, 31 anni, sostenuto da Pd, da Sel e da varie liste civiche, e Leoluca Orlando, 65 anni, dell'Idv con Rifondazione comunista e Verdi – e l'esponente del centro destra Massimo Costa, 34 anni, appoggiato da Pdl insieme a Udc e Grande Sud. Una alleanza, quest'ultima che potrebbe, come sussurra qualche politologo, far pensare a nuovi laboratori politici da estendere in altre realta'. Ipotesi pero', per ora, smentita. ''Non ribaltiamo su scala nazionale questioni locali'', si affretta a dire il segretario del Pdl, Angelino Alfano.

''La Sicilia non costituisce nessun banco di prova per nuove alleanze di governo'', ribadisce Gianpiero D'Alia, presidente dei senatori dell'Udc e segretario regionale dei centristi. Il centrosinistra, dal canto suo, si e' lacerato dopo le primarie vinte da Ferrandelli, ex capogruppo Idv, candidato voluto dalla parte del Pd che appoggia il governo regionale guidato da Raffaele Lombardo (Mpa), ma non dalla segreteria nazionale che puntava su Rita Borsellino battuta per una manciata di voti. La sorella del magistrato assassinato in via D'Amelio era sostenuta da Orlando che denunciando brogli e' sceso in campo. ''Dalle mie parti si dice: o si va a messa, o si sta a casa. Ci sono state le primarie, allora vanno rispettate'', afferma il segretario nazionale del Pd, Pier Luigi Bersani.

Gli altri candidati a sindaco sono Alessandro Arico' (Mpa, Fli, Mps, Api e movimenti civici, Chiama la Citta'); Marianna Caronia (Amo Palermo, Pid-Cantiere popolare, Dc, Udeur, partito tradizional popolare, Noi per il Sud); Tommaso Dragotto (Movimento Impresa Palermo); Gioacchino Basile (Liberiamo Palermo); Giuseppe Mauro (Adc); Marco Priulla (partito comunista dei lavoratori); Rossella Accardo (Movimento dei Forconi); Riccardo Nuti (Movimento Cinque Stelle).

Chi verra' eletto avra' l'onere di risanare i conti in rosso del Comune per evitare il default. Nei programmi elettorali vengono proposte varie ricette per lo sviluppo. Ma il neo sindaco dovra' anche fare i salti mortali per migliorare la rete dei trasporti e il buco nei bilanci dell'Amia che gestisce la raccolta dei rifiuti. In primo piano nell'agenda amministrativa vi sara' poi la stabilizzazione dei circa 1800 operai della Gesip, per ora in ferie forzate, che si dovrebbero occupare di manutenzione del verde urbano, custodia, pulizia e servizi cimiteriali per il Comune.

Per la prosecuzione ''tampone'' del loro contratto di lavoro nei giorni scorsi e' arrivato il via libera del contributo straordinario da 10 milioni di euro voluto dalla Regione siciliana per far fronte all'emergenza.