Elezioni, 234 simboli ammessi. C’è la Lega, fuori i cloni di Grillo e Ingroia

Pubblicato il 18 Gennaio 2013 - 00:12 OLTRE 6 MESI FA
Simboli elettorali (foto Ansa)

ROMA – Rientra la Lega Nord, fuori definitivamente il falso Grillo e il falso Ingroia. L’altro Monti, Samuele, fa invece ricorso in Cassazione. Al Viminale è stato il giorno della revisione dei simboli elettorali “ricusati”. Su 34, sono 15 i contrassegni che sono stati modificati dai depositanti e sono stati quindi ammessi alle elezioni.

Tra questi c’è anche il simbolo della Lega Nord per le prossime elezioni politiche che era stato ricusato a causa di una M maiuscola nel nome Tremonti contenuto del contrassegno e che poteva creare equivoci con la Lista Monti. La Lega ha modificato il suo simbolo secondo le indicazioni del Viminale ed ha avuto il via libera. Ammontano quindi in totale a 234 (219 sono stati subito ammessi e 15 sono stati ammessi oggi) i simboli che parteciperanno alla competizione elettorale, del 24 e 25 febbraio prossimi.

Non ha invece presentato né modifiche né ricorsi Danilo Foti, depositante del falso M5S, del tutto identico a quello presentato da Grillo, tranne per la scritta ‘beppegrillo.it’ che appare sull’originale e nemmeno i depositanti del ‘simbolo civetta’ ‘Riviluzione Civile’ del tutto simile a quello del magistrato Antonio Ingroia ma senza la scritta ‘Ingroia’.

Samuele Monti, presidente del simbolo “Monti presidente per l’Europa”, invece, ha tenuto fede alla parola data due giorni fa e non ha voluto modificare il proprio simbolo, ‘clone’ di quello del premier uscente Mario Monti. Ha quindi presentato oggi ricorso all’Ufficio centrale nazionale presso la Cassazione. Una mossa che ha dei rischi perché, qualora la Cassazione non gli desse ragione, sarebbe fuori dalla competizione elettorale.

”Dalle 8 di questa mattina – ha spiegato Samuele Monti – abbiamo cercato con il Viminale di trovare una soluzione perché i simboli, il mio e quello di Mario Monti, non fossero confondibili; purtroppo il ministro ha insistito perché io levassi il nome ‘Monti’ dal simbolo e questo per me è inaccettabile perché significa non identificarlo con la mia persona. Inoltre si lede, a mio avviso, anche il diritto di ciascun cittadino di usare il proprio nome. Per altri due simboli (quelli di Mario Monti ndr) questa questione non e’ stata posta, come se quei due simboli valessero di più”.

Tra coloro che hanno accettato di modificare il proprio simbolo, anche ‘Noi consumatori – Liberi da Equitalia’, lista apparentata a Pdl-Lega fondata da Angelo Pisani, avvocato di Maradona e il ‘Partito Pirata’ che ha modificato il contrassegno con la scritta ‘I Pirati’, ”che è ancora più bella e incisiva”, secondo il portavoce, Marco Manuel Marsili.

Chi non ha presentato il simbolo modificato sarà fuori dalla competizione elettorale, a meno che non abbia fatto ricorso all’Ufficio centrale nazionale presso la Cassazione, composto da magistrati, che dovra’ prendere una decisione definitiva entro le successive 48 ore.

L’intera procedura dovrà concludersi entro il 20 gennaio, data in cui, a partire dalle 8, e fino alle ore 20 del 21 gennaio, dovranno essere presentate le liste dei candidati nelle cancellerie delle Corti d’Appello, corredate dagli atti di accettazione delle candidature e dalle firme richieste dalla legge. In questo caso la verifica della regolarità si concluderà entro il 22 gennaio. Anche in questo caso eventuali ricorsi saranno possibili entro 48 ore dalla decisione di eliminazione di liste o candidati. Un decreto legge ha ridotto ad un quarto, per queste elezioni, il numero delle sottoscrizioni per la presentazione di liste e candidati poiché lo scioglimento della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica ha anticipato di oltre 30 giorni la scadenza naturale della legislatura.