Fede fonda il suo partito “Vogliamo vivere”

Pubblicato il 30 Agosto 2012 - 17:41 OLTRE 6 MESI FA
Emilio Fede (Foto Lapresse)

MILANO – Emilio Fede si dà alla politica e fonda il proprio movimento “Vogliamo vivere”: lo ha annunciato lo stesso giornalista al settimanale l’Espresso.

“Fondo un movimento di opinione perché ho ascoltato tanta gente che mi incoraggia, ha spiegato Fede. Il Pdl rischia di diventare uno spartito stonato. Si sta muovendo da solo? Mi muovo da solo e ci metto soldi miei. Berlusconi non ne sa niente. ‘Vogliamo vivere’ riassume il malessere di tanti, sotto il cosiddetto governo tecnico. Il centrodestra non può finire in mano alla Santanchè. E di là chi c’è? Beppe Grillo. Io non sono un politico, io ho una storia, sessant’anni di giornalismo, la Rai, l’Africa, le guerre seguite al Tg4. Questa storia due anni fa è stata inquinata, ma non mi faccio intimidire”.

Il suo movimento dovrebbe essere, secondo quanto dice lui stesso,  “una lista di appoggio nel centrodestra. E mi rivolgo specialmente all’elettorato femminile: mica può andare tutto dalla Santanchè, no? Il Giornale la vuole vicepremier? Prego. Io faccio da me”.

Il marchio “lo ha realizzato un amico grafico: due foglie stilizzate, in bianco e verde, e stilizzate le figure di un anziano e di un bambino”. E annuncia che a fine settembre farà stampare migliaia di manifesti, poi tante spille con il simbolo, all’americana. “La legislatura finirà in lieve anticipo”.

Se il movimento riceverà una buona accoglienza Fede si candiderà “al Nord e in Sicilia”. Programma politico? “Ci vuole un comitato di esperti veri che affianchi i singoli ministri per un massimo di sei mesi”.

Su Monti dice: “Fallirà. Non mi piace il governo tecnico, imposto sopra la testa della gente. Ma chi sono? Manco si capisce quando parlano. E Monti, poi: mi annoia, mi annoia da mo-ri-re”.

Riguardo alle indagini in cui è coinvolto, il caso Ruby e i presunti versamenti di contante in Svizzera, Fede dice: “Uscirò a testa alta dal Rubygate. E quanto alla storia ridicola della Svizzera, nata da una lettera anonima, sono certissimo dell’archiviazione. Io non ho portato alcuna valigetta: al valico di Brogeda, due milioni e mezzo in contanti, chi ci può credere?”.