Europee. Casaleggio-Renzi, l’improvvisa prudenza: 25 o 30% bastano se…

di Alessandro Avico
Pubblicato il 21 Maggio 2014 - 18:23 OLTRE 6 MESI FA
Europee. Casaleggio-Renzi, l'improvvisa prudenza: 25 o 30% bastano se...

Beppe Grillo e Matteo Renzi

ROMA – Matteo Renzi e Gianroberto Casaleggio fanno sapere che prendere alle Europee rispettivamente il 30 e il 25% non sarebbe una sconfitta, anzi. Infatti mentre ogni giorno M5S ci fa sapere che alle Europee si vince, si vince, si vince, Casaleggio ci dice che confermare il 25% delle scorse Politiche sarebbe un successo. Il che è politicamente è vero, ma non è proprio quello che (Beppe Grillo in primis) il Movimento 5 Stelle ha comunicato in questi giorni. Giorni in cui, tralasciando la previsione-battuta di Grillo da Vespa (“prenderemo il 96%”), il Movimento ha sempre fatto trapelare un certo ottimismo tendente al trionfo.

Ma la botta di improvvisa prudenza ha colpito anche Matteo Renzi. Il premier infatti ci dice che prendere e vincere col 30% alle Europee non sarebbe una sconfitta. Il che è politicamente vero certo, ma il 30% significherebbe prendere solo voti del Pd, senza allargare la forbice.

Ma la domanda forse è un’altra. Perchè a poco più di 72 ore dal voto spuntano queste dichiarazioni? Due ipotesi, una buona, l’altra maligna. Nel primo caso si tratta di una sana, e anche comprensibile, prudenza elettorale. Nel secondo caso, volendo appunto essere maligni, i sondaggi da loro consultati forse non sono così rosei come ci hanno detto.

Nello specifico Renzi sottolinea: “No, ma avremo vinto le elezioni se il Pd sarà il gruppo più numeroso nel Parlamento europeo per quanto riguarda il centrosinistra. Tutti i sondaggi danno il Pd in aumento sia rispetto alle elezioni politiche sia rispetto alle Europee di 4 anni fa. Ma il risultato si baserà sul numero dei parlamentari che il Pd avrà nel parlamento Ue: se saremo il primo gruppo nel centrosinistra avremo vinto altrimenti no”.

E ci va cauto anche Casaleggio: “Già oggi gli ultimi sondaggi ci danno intorno alla percentuale delle politiche 2013, cioè 25%. Anche con quella percentuale non potremmo certo dire di aver perso. Altrimenti Berlusconi che dovrebbe dire? Confermare il dato di un anno fa sarebbe un consolidamento importante”.