Gabrielli: “Mafia Capitale? Più complicata della Concordia”

di redazione Blitz
Pubblicato il 1 Settembre 2015 - 08:57 OLTRE 6 MESI FA
Gabrielli: "Mafia Capitale? Più complicata della Concordia"

Franco Gabrielli e Ignazio Marino

ROMA – Mafia Capitale? E’ una vicenda “più complicata della Concordia” secondo il Prefetto di Roma, Franco Gabrielli, “perché è una vicenda antica che riguarda il Paese, le sue virtù ma anche le sue tante mancanze”. Intervenendo nel corso della trasmissione Agorà, Gabrielli ha aggiunto: “Non penso di avere i numeri per compiere da solo un’impresa del genere anche perché non ho mai creduto all’uomo solo al comando”. E a chi gli chiedeva se si sentisse più una badante o una matrigna del sindaco Ignazio Marino, ha risposto: “Io mi sento un leale collaboratore nel rispetto delle reciproche competenze e funzioni”. Lo scorso 28 agosto, il Consiglio dei ministri, lo ha infatti affiancato al sindaco nel ruolo di “tutore” per coordinare l’ondata di pellegrini prevista per il Giubileo. Le stime parlano di 33 milioni di pellegrini in arrivo nella Capitale, ma per Gabrielli si tratta di numeri “dopati”.

Quanto ai funerali show di Vittorio Casamonica a Roma, il Prefetto ha detto duro: “E’ stata una bruttissima pagina nella quale non abbiamo dato prova di efficienza. I Casamonica avevano interesse a dare amplificazione all’evento mandando le immagini perché avevano impegnato soldi e nessuno si era accorto di nulla”.

Sulle ferie di Marino, dalle quali Gabrielli aveva detto di sentire il sindaco tra un’immersione e l’altra, ha precisato: “Sicuramente non ha fatto bene a Marino. Ma io rispetto la sua mentalità che è molto da chirurgo e cioè di chi non si risparmia sul lavoro ma quando decide di prendersi una pausa se la prende tutta perché ritiene, secondo me giustamente, che bisogna rigenerarsi”.

Ma, assicura, “nessuno mi ha chiesto di candidarmi a sindaco di Roma. Assolutamente. Il sindaco è uno solo – ha ribadito – e lo sarà fino a che avrà la fiducia della sua maggioranza e ha il dovere di ripristinare le condizioni di legalità. Il Prefetto deve essere una persona terza – ha concluso – e questo ruolo deve essere riconosciuto da tutti”.