Gentilini, leghista “non rottamabile”: candidato sindaco di Treviso a 83 anni

Pubblicato il 15 Novembre 2012 - 20:25 OLTRE 6 MESI FA
Giancarlo Gentilni, 83 anni. Lo sceriffo punta a essere sindaco di Treviso per la terza volta

TREVISO – Ha 83 anni ma lui no, non si può rottamare. Così la Lega Nord, mentre tutti si affidano ai “nuovi” e ai giovani, punta sull’usato sicuro. E per Treviso la scelta del candidato sindaco cade sullo ”sceriffo” Giancarlo Gentilini. E’ lui la carta che il Carroccio vuole mettere in campo per riconquistare la poltrona di primo cittadino. Classe 1929, sindaco di Treviso per due mandati, seguiti da un terzo come vice di Gian Paolo Gobbo, Genty ha raccolto a mani basse il consenso di tutti e 100 i delegati della circoscrizione della Lega.

‘E’ il nostro Maradona – si giustificano i rappresentati del movimento – la sua carta d’identità sarà un po’ ingiallita dal tempo, ma anche quella del Presidente della Repubblica Napolitano, con i suoi 87 anni, non scherza”. A ratificare la candidatura sarà tra una settimana il direttivo provinciale del partito. ”Si tratta solo un passaggio formale – conferma il capogruppo veneto della Lega, Federico Caner – perché è la base che decide il candidato”.

L’investitura plebiscitaria del vecchio pasionario del Carroccio ha fatto terra bruciata delle ipotesi di nomi più giovani circolate nei giorni scorsi: di fronte alla disponibilità di Gentilini tutti hanno disciplinatamente fatto un passo indietro. ”E’ il simbolo del buon amministratore – spiega Caner – e grazie a lui contiamo di raccogliere i voti, sia nel centrodestra che nel centrosinistra, di chi ha apprezzato il suo lavoro di governatore della città”.

Una scelta che convince anche il governatore Luca Zaia. ”E’ la risposta della Lega – dice – all’acclamazione generale di questi mesi. Gentilini è una forza della natura, è il sindaco per antonomasia”. Del resto l’appeal di Gentilini tra i suoi non pare essere stato scalfito neppure dalle esternazioni spesso grevi di questi anni: come quelle contro gli immigrati, che il sindaco-sceriffo propose di travestire da ‘leprotti’ per dar loro la caccia. O frasi come quelle pronunciate nell’adunata leghista del 2009 a Venezia che gli erano costate una condanna per odio razziale (con sospensione della pena) a 4mila euro di multa e il divieto per tre anni di partecipare a comizi politici.

Estromesso dal palco, il battagliero avvocato non si è dato per vinto e ogni settimana ha continuato puntualmente a inviare lettere al premier Mario Monti e al suo esecutivo per sollecitare il pugno duro contro i profughi, dei quali chiede, in tempo di crisi, l’immediato ritorno a casa. Gentilini non sembra per nulla preoccupato dall’idea di affrontare, da ultraottantenne, un nuovo mandato di amministratore. ”Sono veramente onorato – dice – di essere stato designato a continuare quel famoso ventennio che ho iniziato nel 1994”. Affida la sua salute ”al grembo del Padreterno”, ma più pragmaticamente ha già in tasca la contromossa: allevare un delfino a sua immagine e somiglianza in vista delle future sfide del partito. ”In questa tornata – conferma lo sceriffo – voglio circondarmi di giovani, li faro’ crescere come una chioccia e con il becchime giusto finché non sapranno volare da soli”.