Gheddafi/ Monta la protesta: il Pd non sarà in aula, l’Idv annuncia “sorprese” per domani e Della Vedova (Pdl) ricorda il precedente del Dalai Lama

Virginia Di Marco*
Pubblicato il 10 Giugno 2009 - 14:34 OLTRE 6 MESI FA

Continua la protesta per l’accoglienza riservata al leader libico Muammar Gheddafi, che ha dichiarato «sono qui perchè l’Italia si è scusata con la Libia» e che domani verso le 11 interverrà al Senato, in veste di presidente dell’Unione africana.

I senatori del Pd non saranno in aula: la decisione verrà comunicata ufficialmente dal capogruppo dei democratici al Senato, Angela Finocchiaro con una lettera al presidente Renato Schifani.

Non è da meno l’Italia dei Valori: la presenza di Gheddafi nell’aula del Senato è stata definita «una ferita alla democrazia, una vergogna» da Felice Belisario, presidente dei senatori Idv. Belisario ha aggiunto che «l’Idv si oppone alla possibilità che questo dittatore parli nell’aula di Palazzo Madama, un tempio della democrazia italiana in cui non può intervenire chi non rispetta i diritti umani. E noi la difenderemo da queste incursioni spregevoli». Oltre alle parole, i fatti: Belisario annuncia una forte contestazione e “molte sorprese” per la giornata di domani. Anche perché «convocare una seduta per far sentire un sermone del colonnello Gheddafi significa ridurre l’aula di Palazzo Madama a una sala di hotel o di teatro».

Parole forti, ma Maurizio Gasparri, presidente dei senatori del Popolo della Libertà, minimizza: «Quella di accogliere il leader libico nell’aula del Senato è stata una decisione condivisa da tutti i gruppi tranne l’Idv».

Il malcontento, però, serpeggia anche in casa Pdl. Benedetto Della Vedova, deputato azzurro, ricorda che «due anni fa, malgrado la richiesta di centinaia di deputati, al Dalai Lama allora in vista in Italia non fu consentito di intervenire nell’aula della Camera. Il protocollo, i precedenti e il senso dell’opportunità politica sconsigliavano un passo di questo genere. Anche di fronte a quel precedente, non appare giustificato né opportuno l’intervento solenne del presidente Gheddafi nell’aula del Senato».

Ma il premier Silvio Berlusconi non lascia trasparire alcun disagio. E anzi ribadisce che con questa visita del capo di Stato libico «si è chiusa una lunga pagina dolorosa».

*(Scuola Superiore di Giornalismo Luiss)