Il “cerchio nero” di Alemanno: tutti gli uomini del sindaco

Pubblicato il 27 Settembre 2012 - 12:07 OLTRE 6 MESI FA
Gianni Alemanno (Foto Lapresse)

ROMA – Riccardo Mancini, oggi amministratore delegato di Eur Spa, finanziatore della campagna elettorale di Gianni Alemanno nel 2006. Ieri, ex camerata, ex militante di Avanguardia nazionale, condannato a un anno e 8 mesi per armi. Stefano Andrini, assunto come dirigente all’Ama sotto Alemanno, condannato a 3 anni per aver preso a sprangate tre ragazzi di sinistra nel 1989. Sono solo alcuni dei curricula degli uomini più vicini al sindaco di Roma. Che siano dirigenti al Comune o assunti in una partecipata, il comune denominatore è sempre quello: un passato nella cosiddetta “destra sociale”.

E’ il “cerchio nero” di Gianni Alemanno, oggi tornato prepotentemente in primo piano dopo l’ultima inchiesta che ha toccato un uomo molto vicino al sindaco. Riccardo Mancini, accusato dalla procura di Roma di aver intascato una tangente da 150mila euro dalla società che si è aggiudicata l’appalto per fornire 40 filobus al Comune. Mancini oggi è ad di Eur Spa, la partecipata del ministero del Tesoro e del Comune di Roma che amministra il patrimonio del quartiere Eur, la cosiddetta “City” di Roma in cui stanno crescendo centri direzionali e centri congressi. Mancini è, ricostruisce Repubblica, un “camerata (…) che trent’anni dopo si fa garante, con la presa del Comune, di un network di pregiudicati per reati politici che con Alemanno ha l’occasione di trasformare un antico sistema di relazioni criminali in una rete d’affari”.

Nell’inchiesta sulla tangente per i filobus spuntano altri due nomi: Lorenzo Cola (già convolto nell’inchiesta Finmeccanica) e Marco Iannilli. Secondo l’accusa avrebbero fatto da intermediari tra la Breda, produttrice dei mezzi, e Mancini. Secondo Repubblica non “appare irrilevante che Iannilli e Mancini abbiano lo stesso referente”. Ovvero l’ex Nar Massimo Carminati “garante e referente dei tanti ex camerati – continua Repubblica – che si sono fatti manager capitolini”.

Nello staff di Alemanno figurano anche altri nomi. Antonio Lucarelli, capo segreteria, senza precedenti penali. Ma con un passato come portavoce di Forza Nuova in cui si è distino per le campagne contro i gay. Lo spin doctor di Alemanno è invece Luigi Crespi, condannato a dicembre a 7 anni per bancarotta fraudolenta. Assunto come dirigente all’Ama, Stefano Andrini è stato condannato per aver sprangato tre ragazzi di sinistra nel 1989. Processo che coinvolse anche Mario Andrea Vattani (poi assolto), il console “fascio-rock” che per tre anni ha curato le relazioni diplomatiche del Campidoglio.