Giornata contro l’omofobia, per la prima volta le associazioni gay da Napolitano

Pubblicato il 17 Maggio 2010 - 20:14 OLTRE 6 MESI FA

Giorgio Napolitano

La Giornata mondiale contro l’omofobia è stata celebrata in Italia con un evento per certi versi “storico”: la salita al Quirinale delle associazioni che rappresentano le persone omosessuali e transessuali. Insieme al ministro per le pari opportunità, Mara Carfagna e alla deputata del Pd Anna Paola Concia, “madrina” dell’iniziativa, hanno incontrato Giorgio Napolitano. Ma l’unicità dell’evento non è solo nel fatto che per la prima volta le associazioni lgbt hanno varcato il portone del Quirinale: l’incontro è stato anche l’occasione, per il ministro, di fare una sorta di mea culpa sul suo atteggiamento nei confronti di questi temi e di ammettere un’iniziale chiusura.

Davanti a Napolitano, Mara Carfagna parla di “diffidenza della quale penso di essere stata allo stesso tempo vittima e inconsapevole responsabile, in un passato remoto, ormai ampiamente superato”. E di questo ringrazia pubblicamente la deputata del Pd Anna Paola Concia, verso la quale si dice “grata per l’impegno e la delicatezza che ha speso per farmi conoscere la ricchezza del mondo associativo qui presente, con tutte le sue sfumature, e per avermi aiutata a sfondare il muro della diffidenza”. L’incontro al Quirinale suggella quindi un inedito asse tra due donne molto diverse, con storie divergenti: militante lesbica l’una, un passato nel mondo dorato dello spettacolo l’altra. Oltre, naturalmente, agli schieramenti politici avversi di cui fanno parte.

Un riconoscimento che la Concia accoglie con piacere: “ho cercato in questi anni – dice dopo l’incontro – di spiegarle cosa è il mondo omosessuale, di ragionare con lei, di raccontarle con pacatezza cosa significa essere omosessuale in questo paese. Lei l’ha capito”. “L’ho fatto – aggiunge – sempre pensando che fosse una persona che non conosceva il problema, che diceva cose in realtà più per non conoscenza, per pregiudizio, che per convinzione”. Napolitano nel suo intervento sottolinea come la lotta all’omofobia non sia “soltanto la causa delle associazioni degli omosessuali” ma sia “una causa comune” e “una questione di fondamento costituzionale”. Secondo Napolitano “é indubbio che si debba avere un adeguamento delle normative per superare discriminazioni, per sanzionare violenze e anche per affrontare con tutta la libertà, e sapendo che si tratta di un tema controverso, il tema dei riconoscimenti da dare”.

Parole che trovano il plauso delle associazioni. Sono in molti nel mondo politico e istituzionale a intervenire in occasione della Giornata contro l’omofobia. Il presidente del Senato, Renato Schifani, si dice vicino a quanti subiscono discriminazioni per il loro orientamento sessuale e si augura che “presto non sarà più necessario alzare la voce in difesa dei diritti dei discriminati”. Di omofobia come “piaga sociale che mina le basi di una convivenza civile” parla il segretario del Pd Pier Luigi Bersani, mentre la deputata dell’Idv Silvana Mura attacca Mara Carfagna, definendo “lacrime di coccodrillo” la sua richiesta alla magistratura di massima severità nei confronti di chi commette un reato per omofobia, in quanto governo e maggioranza hanno “affossato la legge che lo introduceva”. Ma le associazioni sono entusiaste della giornata: “oggi – dicono – abbiamo avuto un riconoscimento di anni di lotta sulla questione omosessuale, che ci ha restituito una grande forza, ora si apre una nuova stagione che ci deve vedere lavorare tutti insieme”.