Consulenze milionarie: i doppi stipendi dei magistrati amministrativi

Pubblicato il 22 Marzo 2012 - 11:54 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – C’è il caso del giudice Giuseppe Esposito, magistrato del Tar di Napoli, che incontra le scolaresche di Vico Equense ma devolve gli 800 euro di compenso alla biblioteca della scuola. E, dall’altro lato, c’è il caso del consigliere di Stato Gabriele Carlotti che allo stipendio regolare aggiunge altri 100mila l’anno dall’Autorità per l’Energia in quanto responsabile della direzione Affari giuridici. I casi li cita La Stampa in un articolo sulle “toghe multistipendio”. Giudici che alle loro entrate ordinarie aggiungono anche consulenze che fanno lievitare gli stipendi (pagati con soldi pubblici) e a volte lasciano intravedere presupposti di conflitto d’interesse.

Il governo Monti ha fatto partire un'”operazione trasparenza” sui doppi incarichi e le consulenze dei magistrati italiani. Senza contare che all’operazione trasparenza potrebbe unirsi anche un “tetto”: Roberto Giachetti, Pd, ha infatti chiesto di fissare paletti precisi sugli incarichi “fuori ruolo”. A quanto pare i magistrati ordinari sembrano essere più virtuosi. La Stampa fornisce alcuni dati:  su 8.734 toghe, sono 227 quelle collocate fuori ruolo, pari al 2,6% del totale. Nell’ultimo anno, poi, il Csm ha autorizzato 1423 incarichi a tempo parziale. «Nella gran parte dei casi si tratta di incarichi di docenza». Perlopiù sono lezioni universitarie e i magistrati in questione incassano poche migliaia di euro.

Ben altro discorso quello sui giudici amministrativi. Che cumulano stipendio e consulenze per centinaia di migliaia di euro. Ecco alcuni casi da La Stampa: Per fare un solo caso esplicativo, il capo dell’ufficio, l’avvocato generale dello Stato, sua eccellenza Filippo Ignazio Caramazza, gode di un trattamento fondamentale di 289 mila euro a cui va aggiunta la «propina» di altri 324 mila euro. Caramazza risulta avere un incarico extragiudiziale in quanto membro della commissione di accesso ai documenti amministrativi. Senza cifre. Pierluigi Di Palma, vicesegretario generale della Difesa, giudice dell’Avvocatura di Stato che incassa 179 mila euro di trattamento fondamentale e 186 mila di «propina», ha ottenuto nel corso del 2011 anche 70 mila euro come consulente giuridico dell’Agenzia spaziale italiana. Risulta essere anche presidente del collegio arbitrale per una vertenza tra Anas e Asfalti Sintex, ma non è indicato l’emolumento.

Michele Buonauro cumula l’incarico di giudice del Tar con la consulenza giuridica all’Autorità per le Comunicazioni e che per due giorni a settimana di impegno incassa 35 mila euro lordi; Paolo Carpentieri ottiene 60 mila lordi come capo dell’ufficio legislativo del ministero per i Beni culturali; Giuseppe Caruso prende 58 mila lordi in quanto membro della commissione di valutazione dell’impatto ambientale al ministero dell’Ambiente; il sottosegretario alla Presidenza Antonio Catricalà è fuori ruolo e incassa 25 mila euro netti annui dalle funzioni di segretario del Consiglio dei ministri; Claudio Contessa incassa 73 mila euro per l’ufficio legislativo del ministero del Lavoro; Roberto Garofoli ottiene 70 mila euro lordi in quanto capo di gabinetto del ministro per la Pubblica amministrazione.