Giuseppe Gelo, sindacalista che ha cantato Bella Ciao a Salvini: “Gesto antifascista”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 8 Giugno 2018 - 10:16 OLTRE 6 MESI FA
Giuseppe Gelo, sindacalista che ha cantato Bella Ciao a Salvini: "Gesto antifascista"

Giuseppe Gelo, sindacalista che ha cantato Bella Ciao a Salvini: “Gesto antifascista”

ROMA – È stato un gesto antifascista quello di cantare “Bella Ciao” al cospetto del ministro dell’Interno Matteo Salvini, [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] sul minibus dell’aeroporto di Fiumicino. A dirlo è il sindacalista Giuseppe Gelo, delegato della Fiom, tra i primi a far partire il coro contro il leader della Lega, a filmare la scena e a diffonderla sul web.

Intervistato dalla trasmissione di Radio1 Un Giorno da Pecora, il sindacalista ha spiegato come è nata l’idea. “Eravamo sul bus che in aeroporto ti porta al volo da prendere. L’auto è partito con circa venti minuti di ritardo, forse a causa dell’arrivo di Salvini. Vedendo arrivare il ministro dell’Interno abbiamo pensato ad un modo folcloristico e di protesta per accoglierlo: abbiamo deciso di cantare Bella Ciao”.

E come ha reagito il neo ministro? “All’inizio in silenzio – ha riferito Gelo – poi faceva battute con i suoi bodyguard, dicendo cose tipo ‘ecco, sono arrivati i boy scout’. E nel frattempo a noi si era unito anche il resto nel pullman nel canto”. Quello del gruppo di sindacalisti pugliesi voleva essere a tutti gli effetti un gesto forte, di protesta e antifascista, “perché a nostro avviso lui rappresenta la parte ex fascista del paese”.

In aereo, poi, c’è stata l’occasione di incontrare il ministro, ma nessun confronto: “Ho avuto anche il privilegio di sedergli a fianco – ha ironizzato il sindacalista Fiom – Ma visto che dormiva, non abbiamo scambiato nemmeno due parole, era per fatti suoi. Eravamo in quinta fila”.

Nel video, Salvini abbozza una risata e fa finta di niente. Poi, una volta sceso a terra, su Twitter ironizza: “Un Maalox per i compagni della Cgil”.