Governo Gentiloni, totoministri: Alfano punta agli Esteri, Boschi nuovo incarico

di Redazione Blitz
Pubblicato il 12 Dicembre 2016 - 08:12 OLTRE 6 MESI FA
Governo Gentiloni, totoministri: Alfano punta agli Esteri, Boschi nuovo incarico

Governo Gentiloni, totoministri: Alfano punta agli Esteri, Boschi nuovo incarico

ROMA – Alfano punta gli Esteri, per la Boschi un nuovo incarico. Accettato l’incarico, scatta subito il totoministri del governo Gentiloni. Minniti pronto all’Interno. Lotti c’è, mentre Cuperlo rifiuta l’Istruzione: arriva Rossi Doria. Si va quindi verso una squadra con dentro Maria Elena Boschi e Luca Lotti. Boschi lascerà i Rapporti col Parlamento ad Anna Finocchiaro. Potrebbe diventare sottosegretario a Palazzo Chigi o tenere il ministero delle Pari opportunità. Lotti rimane alla presidenza e vede anche la delega ai Servizi segreti. Poi c’è il possibile scambio Interno-Esteri con Alfano che va alla Farnesina e Marco Minniti al Viminale. E il rebus dell’ingresso nell’esecutivo di Ala, il gruppo di Verdini, che chiede addirittura due dicasteri.

Oggi arriverà la lista definitiva dei ministri per andare poi in Parlamento a strappare la fiducia. Gentiloni ha incontrato i partiti della maggioranza ma in sedi diverse ha avuto colloqui anche con ministri uscenti e forse rientranti. Alla Farnesina ha visto Padoan (Economia, confermato), Calenda (Sviluppo economico, confermato), Martina (Agricoltura, Renzi lo voleva portare al Pd ma probabilmente rimarrà al suo posto), il sottosegretario De Vincenti (per lui possibile lo sbarco all’Interno). Sono stati consultati, in momenti diversi, anche Alfano (diviso tra gli Esteri e la conferma al Viminale) e Franceschini (Cultura, confermato) mentre alla Camera, prima della sfilata dei gruppi di maggioranza, è entrato nella stanza di Gentiloni il capogruppo del Pd al Senato Luigi Zanda. È stato l’incontro chiave della giornata.

Come spiega Goffredo De Marchis per Repubblica:

Zanda non è solo amico personale di Gentiloni. Dalla sua posizione è il baricentro della maggioranza a Palazzo Madama, dove i numeri sono ballerini e quindi gli appetiti ministeriali possono trovare sostanza con avvertimenti e minacce sulla fiducia. Alla Camera non ci sono problemi. Ma al Senato, che doveva essere abolito domenica scorsa ma poi è andata diversamente, sì. Ala conta 18 senatori. L’ultima fiducia al governo Renzi ha toccato quota 173. Senza Ala, l’esecutivo può andare sotto. Denis Verdini infatti alza il prezzo. Chiede un ministero di peso per Enrico Zanetti e un altro posto o per Saverio Romano o per Riccardo Mazzoni, senatore pratese vicino anche a Lotti.