Governo, 5 ipotesi: Bersani, governissimo, Draghi, Monti-bis, Barca

Pubblicato il 1 Marzo 2013 - 12:52| Aggiornato il 18 Agosto 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Cinque nuove ipotesi di governo, leggendo i giornali dell’1 marzo 2013. Ogni giorno cambiano, aumentano, diminuiscono. Il menù di oggi comprende: governo Bersani (con chi?), governissimo Bersani-Monti-Berlusconi, governo Draghi, Monti bis, governo Barca.

Governo Bersani

Bersani è quello che ha la maggioranza alla Camera. Ma un suo governo a questo punto è ancora teoria, visto il caos del Senato. Eppure è lo stesso Bersani ad affermare, in un‘intervista a Repubblica, che ha pronta una proposta di governo: “Una proposta in 8 punti”. Basterà almeno a farsi votare la fiducia? L’obiettivo di Bersani è quello di convincere i grillini. Porte chiuse, invece, almeno per il momento, a Silvio Berlusconi: la portavoce di Bersani sul Corriere chiude a ogni possibile accordo Pd-Pdl.

Governissimo Pd-Pdl-Monti

Questa idea prende spunto dall’intervista di D’Alema al Corriere del 28 febbraio. D’Alema in sostanza ha detto: “Diamo una Camera a Grillo, l’altra a Berlusconi e così governiamo”. Intese larghe, larghissime, che hanno trovato (ufficialmente) il veto di gran parte del Pd. Eppure, narrano le cronache del giorno dopo, qualcosa si muove.

Il Giornale, per bocca di Francesco Cramer, parla di un “contatto Letta-D’Alema”. Scrive Cramer che il 28 sera Gianni Letta è stato visto uscire da Palazzo Chigi, “forse per vedere Monti. Ma a Letta – che rimane in prima fila e in perfetta sintonia con Berlusconi – è affidata soprattutto la pratica «trattativa col Pd”. Ossia, spiega qualche riga dopo, con D’Alema, che dal Pdl vedono come l’interlocutore più credibile.

Fabrizio D’Esposito sul Fatto Quotidiano scrive invece che la soluzione governissimo è avallata dai “big” del Pd. E’ vero, scrive D’Esposito, che non hanno più il peso di qualche mese fa. Ma se fosse vero che Veltroni, D’Alema, Fioroni e Franceschini sono favorevoli, Bersani non potrebbe non tenerne conto.

Un governo di larghe intese, scrive il Corriere della Sera, potrebbe essere guidato da Matteo Renzi. Ma il diretto interessato per il momento smentisce: “Per ora faccio il sindaco e sto bene così”.

Governo Draghi

Mario Draghi presidente del Consiglio? Ipotesi suggestiva (forse), ma poco praticabile (sicuramente). Il Fatto Quotidiano e Libero concordano che sarebbe la scelta giusta in un’ottica “europea”: Draghi, presidente della Bce, conosce molto bene i meccanismi della finanza europea e potrebbe far convogliare le richieste dell’Europa nella politica economica del nostro Paese. Davide Giacalone su Libero ne parla come “uomo della provvidenza”: garante con l’Europa, piace a destra e sinistra, è stato alla Banca D’Italia. Quindi, chi meglio di lui potrebbe provare a risanare le dissestate finanze dello Stato?

Ma l’ipotesi, dicevamo è poco praticabile. In primis perché non sembra esserci un motivo per cui Draghi debba lasciare il posto sicuro della presidenza della Bce per andarsi a invischiare nel caos totale della politica italiana (soprattutto in questo momento storico). Poi perché, paradossalmente, l’Italia perderebbe credibilità agli occhi dell’Europa: infatti daremmo l’impressione di interessarci più alle beghe di casa nostra che a quello che riguarda tutto il continente.

Monti bis

Governo Monti bis…sembrerebbe incredibile visto il risultato elettorale (scarso) ottenuto da Monti. Eppure…il suo nome compare ancora. Lo scrive Francesco Bei su Repubblica (nel caso di un “congelamento” delle attuali cariche, con Napolitano confermato presidente della Repubblica”).

Soprattutto, ed è questa la novità, lo sponsorizza Beppe Grillo. Claudio Messora sulla web tv del Movimento 5 Stelle ha detto: “Il governo in carica resta in carica, c’è una prorogatio e tutto il peso delle riforme passa al Parlamento. Lasciamo Monti e i tecnici tranquilli a palazzo Chigi, che tanto non sporcano, non danno fastidio, e il Parlamento approvi le leggi”.

Governo Barca

Il nome di Fabrizio Barca è, tra i possibili tecnici, quello che piace più a sinistra. Ministro per la Coesione Territoriale del governo Monti, Barca è figlio di un ex dirigente del Partito Comunista (morto recentemente). Lo scrivono sia Il Manifesto (che gli ambienti di sinistra li conosce bene) sia Il Fatto Quotidiano. Il Fatto però spiega anche che un volto del governo Monti difficilmente potrebbe piacere ai grillini.