Governo Monti-Napolitano. Colpo di coda nel Pdl: “Elezioni”

Pubblicato il 10 Novembre 2011 - 20:32 OLTRE 6 MESI FA

Mario Monti e Giorgio Napolitano (Lapresse)

ROMA – Il neo senatore a vita Mario Monti è salito al Quirinale per incontrare il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Ufficialmente si è trattato di una visita di cortesia in cui Monti ha ringraziato Napolitano per la sua nomina a senatore. Ufficiosamente l’incontro sarà servito per porre le basi del nuovo governo che dovrebbe partire da lunedì. Già in mattinata, intercettato dai giornalisti a Berlino, Monti si era lanciato in una serie di dichiarazioni che sono sembrate un programma di governo: “C’è tanto da fare”, “bisogna incentivare la crescita” con “riforme strutturali che tolgano i privilegi”.

Nel pomeriggio c’era poi stata una significativa telefonata fra il presidente americano Barack Obama e Napolitano. Obama che poi ha voluto far pervenire pubblicamente il suo appoggio all’eventuale governo tecnico che si va a profilare alla guida dell’Italia. Obama ha ”espresso fiducia nella leadership del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per la messa in piedi di un governo ad interim che attuerà un programma di riforme aggressivo e riporterà fiducia sui mercati”.

Ma nel Pdl, finora il principale partito di maggioranza, c’è maretta. Il segretario Angelino Alfano ha dichiarato, in sostanza: “Meglio votare”. Lasciando per galateo costituzionale l’ultima parola a Napolitano. E fra i berlusconiani si fa largo l’opzione elezioni subito, a dispetto degli “scontenti” interni al partito ma anche del terremoto finanziario che attenderebbe l’Italia subito dietro l’angolo del primo giorno di una eventuale campagna elettorale.

Per il momento il Pdl preferisce traccheggiare. Alfano dice che “Berlusconi è politicamente in campo e capace di calamitare il consenso di milioni di elettori”, non fa capire se il partito appoggerà o no il governo Monti.

Berlusconi si dice “preoccupato ma sereno perché ho fatto la mia parte. Il voto è una scelta limpida ma non possiamo aspettare mesi a causa della speculazione dei mercati”. 

L’impressione è che Berlusconi, liberatosi dal fardello della presidenza del Consiglio, voglia lasciare al suo successore il ruolo dello “sbirro cattivo”, prendendosi la parte dello “sbirro buono” per giocarsela in chiave elettorale: “Vedete italiani, la sinistra taglia e tassa, in combutta con gli stranieri… Mentre io non ho mai messo le mani nelle vostre tasche…” Sembra già di sentirlo, non è finita qui.