Grillo contro migranti vuole il reddito di cittadinanza, il Pd contestato a Milano

di Redazione Blitz
Pubblicato il 20 Maggio 2017 - 19:05 OLTRE 6 MESI FA
Grillo contro migranti vuole il reddito di cittadinanza e il Pd...marcia a Milano

Grillo contro migranti vuole il reddito di cittadinanza e il Pd…marcia a Milano

MILANO – Da un lato la marcia di Beppe Grillo e del Movimento 5 stelle a Perugia per chiedere il reddito di cittadinanza per gli italiani e attacca le ong e i migranti. Dall’altro la marcia per l’integrazione a Milano che rivendica i diritti dei migranti e sottolinea che chi nasce in Italia ha diritto alla cittadinanza, chiedendo una società multiculturale e plurale, conquistando la condanna del leader della Lega Nord Matteo Salvini. Una marcia in cui il Pd è stato contestato.

Due marce in due comuni italiani, un movimento e un partito, e due che vanno in direzioni completamente opposte proprio nello stesso giorno. E Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, punta il dito contro il Pd: “In marcia gli stessi che hanno detto no al centro d’accoglienza a Capalbio”.

Il Movimento 5 stelle il 20 maggio ha percorso la strada tra Perugia e Assisi per rilanciare la richiesta del reddito di cittadinanza. Il leader di Grillo mette le esigenze degli italiani e dei disoccupati al primo posto, dichiarando che la questione è di priorità per un ipotetico governo M5s nel 2018. Tante le persone arrivate alla marcia e per Grillo si tratta di una sensazione di comunità importante:

“E’ una sensazione bella alla fine, di comunità, e ci ha fatto bene ritrovarci con gente diversa arrivata da tutte le parti d’Italia per condividere una giornata importante, perché importante è il reddito di cittadinanza. I cittadini si devono convincere che la strada è questa e non c’è ne è altra. Quando avremo flussi di disoccupati che gireranno per l’Europa se non avranno un inserimento nella società diventeranno cattivi, depressi, violenti. Non sono abituati a gestire il tempo libero. Bisogna quindi attrezzarci per gestire il tempo liberato dal lavoro”.

E parlando delle ong ribadisce che i recenti attacchi del Movimento 5 stelle ribadisce che in realtà di attacchi non si tratta, sono le inchieste a parlare per lui

“No, non c’è nessun attacco, semplicemente ci sono delle inchieste. Prendiamo esempio dalla comunità S.Egidio”.

Se questo è il clima che si respira ad Assisi, basta spostarsi a Milano per trovare un’altra marcia, quasi in antitesi con quella M5s. Proprio a Milano in 100mila sono scesi in piazza guidati dal Pd per manifestare in favore dell’accoglienza degli immigrati e contro la costruzione di nuovi muri e divisioni. Non sono mancati momenti di tensione durante la marcia milanese, con gli antagonisti e i centri sociali che hanno contestato il Pd. Tra chi si è opposto alla marcia, condannandola, anche Matteo Salvini, che parla di ipocrisia e “una marcia per gli invasori”.

Tra i 100mila accorsi per partecipare alla marcia, in testa al corteo si trovano proprio i profughi ospitati a Milano insieme ai politici, guidati dal sindaco Giuseppe Sala, che ha preferito le contestazioni all’annullamento della marcia voluta dall’assessore al Welfare Pierfrancesco Majorino e dalle associazioni del terzo settore. Scrive Zita Dazzi su Repubblica:

“In testa al corteo i migranti, i 200 profughi ospiti di via Corelli, ma anche quelli della caserma Montello, Emma Bonino e appunto Beppe Sala. “Siamo qui per difendere la nostra storia e i nostri valori, quella della Costituzione – dice dal palco Grasso – grazie Milano, viva l’Italia!”. Ci sono i cento bambini delle scuole elementari, e il mitico “Coro dei leoni”, che canta in venti lingue diverse gli inni della libertà e della speranza da tutto il mondo. A seguire, le comunità straniere, col folklore dei vestiti tradizionali, i tamburi, gli strumenti musicali, le danze. Tra i sindaci anche quello di Bergamo, Giorgio Gori, e gli 80 dell’area metropolitana che hanno firmato col ministro Minniti il protocollo per l’accoglienza diffusa. Tutti in fascia tricolore. “Ci contestano da destra e da sinistra – spiega Gori – perché scegliamo una strada equilibrata, non semplifichiamo le questioni”.

Il cartello di associazioni e centri sociali “Nessuna persona è illegale” aveva fissato il concentramento in piazzale Oberdan già alle 11 del mattino, con un “pranzo meticcio” con cibi etnici e musica. Qui anche i sindacalisti di base dell’Usb con un “barcone” simile a quelli che vengono recuperati nel canale di Sicilia dalle Ong. Una volta apartito il corteo, le tensioni e gli slogan gridati contro quella parte dell’anima di sinistra che loro chiamano “la peggior destra”.

Oltre alla condanna di Salvini, anche la Meloni ha contestato la marcia del Pd a Milano:

“Ho letto che alla marcia pro-immigrati a Milano hanno aderito tanti intellettuali, esponenti del mondo dello spettacolo e della cultura. Tutti personaggi che poi, quando hanno tentato di aprire il centro d’accoglienza a Capalbio dove vanno a fare le vacanze d’estate, sono scesi in piazza per dire no. Ricordiamo infatti le parole del sindaco del Pd, il quale ci ha spiegato che a Capalbio gli immigrati richiedenti asilo non potevano essere portati perché altrimenti le case di lusso rischiavano di essere svalutate. La verità è che il tema della solidarietà non c’entra nulla con la gestione attuale dell’immigrazione. Del resto se c’entrasse qualcosa non ci farebbero mangiare le cooperative e finanche la mafia sull’accoglienza”.