Ignazio Marino, la sua Panda parcheggiata al Senato deve essere spostata

di Redazione Blitz
Pubblicato il 30 Ottobre 2014 - 12:12 OLTRE 6 MESI FA
Ignazio Marino, la sua Panda parcheggiata al Senato deve essere spostata

Ignazio Marino (Foto Lapresse)

ROMA – Via la Panda rossa di Ignazio Marino dall’area di sosta del Senato in piazza San Luigi dei Francesi, vicino a casa sua: non ci sono più le ragioni di sicurezza adottate l’anno scorso, subito dopo le elezioni. A deciderlo è stata la prefettura, rispondendo ad una interrogazione di Andrea Augello (Nuovo centrodestra) al ministro dell’Interno seguita ad una lettera di protesta di 30 senatori. Si pone così fine al parcheggio gratuito per il sindaco che aumenta il costo dei parcheggi per i romani.

All’epoca dell’elezione, nella primavera del 2013, fu proprio il sindaco di Roma, sentendosi minacciato dopo aver trovato dei graffi sull’auto, a chiedere di poter usufruire di un parcheggio sorvegliato. Il prefetto, Giuseppe Pecoraro, chiese al presidente del Senato se fosse possibile accogliere la Panda di Marino nell’area di sosta dietro Palazzo Madama, nello slargo protetto da sbarre semoventi e carabinieri 24 ore su 24.

Accusa Augello:

“Ci sono voluti tre flash mob, una lettera di protesta di 30 senatori e un’interrogazione del sottoscritto per costringere il sindaco di Roma a convincersi che anche lui, come tutti i comuni mortali, deve parcheggiare la sua automobile in un garage a pagamento e non in quello del Senato, a cento metri dalla sua abitazione. Tanto più che mentre lui con una mano otteneva 14 mesi di sosta gratuita, con l’altra provvedeva ad abolire le agevolazioni per le strisce blu dei cittadini romani”.

A questa decisione della prefettura si aggiunge un-altra possibile grana per Marino. Un servizio della trasmissione Le Iene ha denunciato che dal 23 giugno al 21 agosto il sindaco averebbe usato la propria auto in centro, dove abita, con il permesso Ztl scaduto.

“Un cittadino normale avrebbe pagato 80 euro di multa al giorno – 4mila euro e passa in totale – più le ganasce”,

ha chiosato la trasmissione di Italia1. Un cittadino normale, appunto.