Il Pdl denuncia e avverte: “Disegno eversivo, nessuno dia spazio nelle istituzioni”

Pubblicato il 5 Ottobre 2009 - 16:44 OLTRE 6 MESI FA

Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri

È un testo meditato e sono parole da prendere molto sul serio quelle contenute in una dichiarazione congiunta dei presidenti dei gruppi parlamentari del Pdl alla Camera e al Senato. Non sono frasi da comizio, è un preciso atto parlamentare. Nel testo di denuncia un «disegno eversivo», cioè un piano politico perseguito con mezzi e scopi fuori dalla normalità democratica e dalla legittimità repubblicana. «Eversivo» vuol dire contro e fuori la legge. Secondo Cicchitto e Gasparri «l’eversione» è evidente nella sentenza che condanna Mediaset a pagare 750 milioni di euro come conseguenza, sul piano del diritto civile, di una sentenza penale relativa alla corruzione del giudice Metta ai tempi della lotta per l’acquisizione del controllo del gruppo editoriale Mondadori. Sentenza, scrivono i due presidenti, che «arriva con sospetta puntualità».

La “puntualità è da riferirsi all’imminenza del pronunciamento della Corte Costituzionale sul cosiddetto Lodo Alfano, la legge che nella sua seconda versione, la prima era stata corretta ma non rigettata, dichiara le quattro massime cariche dello Stato, presidente della Repubblica, presidente del Consiglio dei ministri e presidenti delle due Camere, non perseguibili dalla giustizia durante il loro mandato. Durante il loro mandato e in quelli successivi se altri e successivi ve ne fossero. Non perseguibili non solo per reati inerenti alla funzione ricoperta, ma anche per qualsiasi tipo di reato commesso anche prima e fuori dalla funzione istituzionale. Norma necessaria secondo alcuni per consentire a chi governa di governare senza condizionamenti da parte di altri poteri, leggi la magistratura. Norma abnorme secondo altri perché costruisce uno “scudo” non alla funzione di governo ma alla persona che diventa unico cittadino “sciolto dalla leggi” sulla base del diritto non costituzionale del consenso elettorale di maggioranza.

Nelle prossime ore la Consulta deve decidere e qui sta la “puntualità” denunciata da Cicchitto e Gasparri a nome di tutto il Pdl. Cui a suo modo si aggiunge la Lega con Bossi e Calderoli almeno in teoria pronti alle elezioni anticipate contro i «poteri viscidi”. Scrivono Cicchitto e Gasparri: «Siamo certi che (il disegno eversivo ndr) non troverà spazio nelle istituzioni». Un modo per avvertire la Corte Costituzionale su come il Pdl interpreterebbe una sentenza avversa al lodo Alfano, non un pronunciamento “tecnico” ma un altro tassello del “disegno” o almeno un elemento oggettivamente a suo favore. Alla vigilia dei 15 membri della Consulta indiscrezioni vogliono cinque favorevoli a bocciare il lodo, altrettanti pronti a legittimarlo al massimo livello e altrettanti ancora almeno ufficiosamente incerti.